La penna degli Altri 11/05/2013 11:17

Fra Ostia e gli Usa, Bradley è l’incedibile che non ti aspetti

Testimonial E non solo perché essendo americano è uno dei principali volti della Roma di Pallotta. Sicuramente il suo essere seguito passo passo dalla stampa del suo paese, che un giorno sì e l’altro pure chiede informazioni su di lui a Trigoria, fa piacere e anche tanto ai manager giallorossi, ma poi il campo è un’altra cosa. E il campo dice che Bradley, che con la possibile assenza di sarà titolare anche domani sera a Milano (nello stadio che è stato del suo modello Albertini), si è conquistato i 2.022 minuti di serie A con il lavoro quotidiano. Dopo gli allenamenti resta sempre per almeno mezz’ora in palestra: si allena da solo, dedica uno spazio importante allo stretching — per lui fondamentale fin dai tempi in cui si allenava in Florida a due passi da Maria Sharapova — e cura l’alimentazione in modo quasi maniacale.

Sicurezza In una stagione dove i suoi compagni più titolati hanno spesso incontrato qualche difficoltà, Bradley si è sempre distinto per impegno e costanza. La classe non è cristallina come quella di , il carisma non è quello del dei tempi d’oro, ma di Bradley ci si può fidare. Di certo non è un fenomeno, ma una sicurezza sì.

Mare e monti In estate tornerà a casa, negli Usa, che vuole far conoscere al figlio Luca, nato a Ostia 8 mesi fa. Al mare Michael e sua moglie Amanda vanno spesso— vivono a Casal Palocco — e lo faranno anche quando torneranno negli States. Niente vacanze troppo rilassanti però: il «marine» non perde neanche un giorno di allenamento e non si concede stravizi. Al massimo un gelato o una pizza. A Riscone vuole presentarsi già allenato e con il giusto peso forma. «Anche perché—ha detto di recente — un anno si può anche sbagliare ma una squadra come la Roma merita di stare in alto. E noi vogliamo iniziare vincendo la Coppa Italia contro la Lazio». Come sono lontani i tempi in cui, dopo appena 3 mesi di Roma, diceva: «Per me il derby è quello tra Stati Uniti e Messico».