La penna degli Altri 28/05/2013 10:52

Daniel va all’Atletico Madrid

A fargli insultare Andreazzoli e disertare la premiazione, quello sì, ma stavolta si può dire davvero che la sceneggiata dell’Olimpico e il tweet polemico del giorno dopo, presumibilmente in risposta alle parole del tecnico, siano stati l’ultima delle sue bizze. «Facevi più bella figura se ammettevi di essere un incapace... Vai a festeggiare con quelli della Lazio, va’...», firmato Danistone25. Andreazzoli non è citato, ma la frase arriva a distanza di poche ore dall’accusa del tecnico di «piagnucolare». D’altra parte, a Osvaldo la tentazione di cambiare aria era venuta già da qualche tempo.

La tripletta al Siena non era bastata a zittire i fischi dei tifosi stanchi di sentir parlare di lui più per i weekend in giro per l’Europa che per le prestazioni. La rete a Firenze sembrava avesse stabilito almeno una tregua, forse perché quella sera e soprattutto l’indomani la stagione della Roma pareva potersi affacciare su orizzonti inaspettati. Invece appena tre giorni dopo, il suicidio casalingo contro il Chievo azzera tutto, resta solo la finale di Coppa e si sa com’è andata a finire. E pensare che Osvaldo era tornato in Italia dalla Spagna «per far ricredere qualcuno». Per i primi tempi ci era anche riuscito, almeno fino a quando gli episodi di indisciplina non hanno cominciato a sommarsi. Comincia tutto l’anno scorso a Udine, quando negli spogliatoi usa le maniere forti per rimproverare a Lamela il suo scarso impegno, poi arrivano l’esclusione a Firenze, il rosso a Bergamo e l’esultanza polemica sempre contro l’Udinese, dopo la disfatta di Lecce che aveva fatto dire a Baldini «abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori».

Con Zeman, che pure si era esposto in prima persona per trattenerlo quando già si parlava di cessione, il feeling non è mai sbocciato, anzi. Accusato di scarso impegno in allenamento, Osvaldo viene punito con la panchina contro l’Atalanta in campionato e sempre contro la squadra di Colantuono rimedia il rosso che gli costa tre giornate di in Coppa Italia, a capodanno preferisce l’Argentina alla tournée statunitense (senza che la società prenda alcun provvedimento nei suoi confronti), poi preferisce Londra al derby di campionato in cui è squalificato. Il tutto a fronte di prestazioni a corrente alternata, che i tifosi cominciano a non perdonare più. Se ne va sbattendo la porta, ma fra le macerie della Roma dopo l’anno zero della Coppa Italia, il botto quasi non si sente.