La penna degli Altri 19/05/2013 10:40

Andreazzoli: "L'allenatore? Eccomi qua"

IL VOTO - Nessun limite alla provvidenza che governa il calcio. In effetti qualcuno potrebbe anche essersi invaghito dello stile di Andreazzoli e la Roma non impedirebbe certo al suo fedele servitore civile di prestare opera a favore di una squadra diversa. Quel che lui lascerebbe è eredità di simpatia: «Ogni volta che esco in strada ricevo manifestazioni di calore umano. Da giovani, da anziani. Non solo dai romanisti, ma anche dai tifosi degli avversari nella prossima finale di Coppa Italia. Non mi augurano di vincere, ovviamente. Però mi trasmettono affetto. Questo mi inorgoglisce. Ho chiesto partecipazione alla gente di Roma e l’ho ottenuta». (...)
 
ONORE - Aspettiamo, dice Andreazzoli, dato che basta un niente, a Roma come altrove, per passare dalla tristezza all’euforia e poi di nuovo scendere giù in fondo ai pozzi dell’anima. Se si vince la Coppa Italia, il pregresso potrebbe cadere in prescrizione. Non basterebbe a far risalire Andreazzoli in panchina, però sarebbe un timbro d’onore sul suo curriculum e preparerebbe una discreta estate tranquilla al suo successore.

L’Aurelio ha dato il nome a una finta e non capita a tutti. Sta allenando la Roma e non capita a tutti. Non si abbassa a cercare benevolenza e capita a pochi. E’ quanto basta a farne un uomo orgoglioso. «In testa ho chiarissimo il mio destino. Lo controllo io e lo decido io». (...)