La penna degli Altri 06/05/2013 20:06

Allegri e la Roma



1) I contatti tra la Roma e Allegri non nascono oggi. Il primo avvicinamento tra la società capitolina e il tecnico livornese è già nel 2012. La dirigenza romanista non è contenta di Zeman, mentre Allegri appare sotto il tiro incrociato della critica e di Berlusconi, che gli ha smantellato una squadra per risanare le dissestate casse rossonere. La clamorosa rimonta del Milan e gli alti e bassi della squadra capitolina non fanno che ritardare la trattativa.



2) Il 2 febbraio 2013 la Roma, dopo la sconfitta interna contro il Cagliari, decide di esonerare il tecnico boemo. Al suo posto Aurelio Andreazzoli, sul quale proprietà e dirigenza sin dall’inizio non sembrano riporre grande fiducia. L’attuale allenatore giallorosso viene visto come una soluzione d’emergenza in grado di tamponare l’emoraggia di punti. Ma i buoni risultati e il favore dello spogliatoio convincono la società a prolungargli l’incarico fino al termine della stagione, quando però arriverà un nuovo allenatore. Lo stesso presidente Pallotta, a precisa domanda, si mostra freddo ed evasivo circa un’eventuale conferma di Andreazzoli.



3) Parallelamente la Roma muove la sua ragnatela ed infittisce i contatti con Allegri. Il deus ex machina dell’operazione è il direttore sportivo , che è amico dell’allenatore livornese . Nella settimana successiva la Roma getta le basi dell’accordo. Allegri, lusingato dall’offerta giallorossa, ne parla col proprio staff tecnico che dovrebbe seguirlo nell’avventura capitolina. La proposta prevede tre anni di contratto. Tanto che Allegri, dopo la gara che il Milan gioca a Cagliari l’11 febbraio, prospetta ad un giocatore rossonero la possibilità che il prossimo anno non alleni più a Milanello.



4) La storia fa il suo corso. Nelle settimane successive il rapporto tra Allegri e il Milan si deteriora fino ad un punto di non ritorno. Berlusconi definisce con un eufemismo Allegri “un allenatore che non capisce nulla di calcio”. Sul campo la rimonta del vanifica il 2-0 di San Siro facendo infuriare il patron rossonero. Il rendimento del Milan cala, la qualificazione alla prossima è ben avviata ma non scontata e sulla stampa comincia a trapelare l’ipotesi Seedorf. Intanto a Trigoria si fa con insistenza il nome di Mazzarri. In realtà, la sensazione è che la Roma e il tecnico del si siano usati reciprocamente: da un lato per ottenere un rinnovo contrattuale vantaggioso con De Laurentis, dall’altro per continuare a lavorare sottotraccia su Allegri.



5) A questo punto la palla passa al Milan. Per ricomporre il puzzle manca un ultimo tassello: il via libero definitivo del club di via Turati. Allegri ha ancora un anno di contratto e ieri ha detto di volerlo onorare. Dichiarazioni che non vanno interpretate come una chiusura nei confronti della Roma, ma come un messaggio al Milan. È in atto una guerra di nervi, nessuno vuole prendersi la responsabilità di un divorzio e il tema di un’eventuale buonuscita è tuttaltro che secondario. I rapporti comunque tra le due società sono ottimi, la cessione di Bojan ne è una conferma. Al di là delle smentite, il matrimonio tra Allegri e la Roma si può fare. A meno che Berlusconi, con la mediazione di Galliani, non sorprenda tutti con un coup de théâtre. Non sarebbe il primo…