La penna degli Altri 23/04/2013 10:12
Roma senza attributi. Ora serve una scossa
Il calendario La prima occasione la Romalha già gettata via domenica, proprio con il Pescara. Ora domenica arriva il Siena in casa e bisognerà non commettere lo stesso errore, con laggravante che i toscani hanno quella fame che il Pescara non aveva neanche dentro gli spogliatoi. Poi ci saranno le trasferta di Firenze e di Milano (con il Milan) che potevano anche fare la differenza, intramezzate dalla gara interna con il Chievo e prima di chiudere in casa con il Napoli. Insomma, un calendario non facile, ma che con due punti in più (quelli sperperati con il Pescara) poteva ancora far sognare.
Su chi puntare Nella Roma ci sono giocatori che sembrano aver staccato completamente con la testa. Tra questi Osvaldo, De Rossi, Balzaretti e Castan. Dopo il raggiungimento della finale di Coppa, poi, cè stato leffetto-rilassamento: «Abbiamo raggiunto lobiettivo, quello che dovevamo fare labbiamo fatto ». Da qui alla fine dellanno, però, bisogna ancora fare molto, compresa la possibilità di centrare la qualificazione allEuropa League prima della finale. Per riuscirci la Roma deve puntare forte sulla voglia e la fantasia di Totti, i colpi di Lamela (sperando che trovi continuità), la genialità di Pjanic e la cattiveria di Marquinhos, anche se gli ultimi due devono risolvere (e presto) i rispettivi problemi fisici.
La condizione La differenza, da qui alla fine, la farà la condizione, mentale e fisica. Alla Roma serve qualcuno che sappia dare una scossa alla squadra, sappia trattare i giocatori (che avendo tutto, hanno tutti i vizi di chi non deve faticare per sorridere) come vanno trattati, riuscendo a dargli alte motivazioni e fame agonistica. È un problema di ambiente, di società, di uomini. E non è un caso che degli ultimi tre allenatori uno se ne sia andato quasi con un quasi esaurimento nervoso (Luis Enrique), laltro ha detto pubblicamente che a Trigoria non esistono regole (Zeman) e lultimo (Andreazzoli) ha puntato il dito sugli atteggiamenti. Allora, a conti fatti, da qui alla fine la condizione mentale sarà anche più importante di quella fisica.