La penna degli Altri 27/04/2013 10:54

Roma non è Beirut. Ora difenda la propria immagine di civiltà

Per carità, la prudenza e l’attenzione di chi deve garantire l’ordine e la sicurezza vanno rispettate e condivise sino in fondo. Non ce l’abbiamo certo con le autorità che svolgono un compito delicatissimo: se siamo a questo, se il punto critico è diventato così sensibile, è colpa un po’ di tutti. A partire naturalmente da quegli imbecilli che da qualche derby in qua usano i coltelli e si abbandonano a una violenza cieca. (...)



Una partita di calcio resta una partita di calcio, non diciamo retoricamente una festa di sport, ma sicuramente una bella opportunità che in questo caso sottolinea la vitalità delle squadre romane. Non può trasformarsi in una giornata di paura e divieti, in una domenica da trincea. Dobbiamo mettercela tutta perché invece sia una domenica come tante, con l’urlo e le emozioni di qualche gol, non come il giorno delle vendette. Ancor prima che laziali o romanisti, si nasce soprattutto romani, cittadini di una Capitale che, grazie a Dio, ogni giorno offre cultura, bellezze straordinarie, testimonianze di una civiltà antica e straordinaria a tutto il mondo.



Come possiamo accettare che questa Capitale venga militarizzata o paralizzata da divieti e paure per colpa di quattro delinquenti ? Non è ammissibile che la à si rassegni, si giri dall’altra parte, senza avere un’impennata d’orgoglio, senza avvertire il disagio e l’allarme di questi giorni. Sarebbe utile (...) che le due società facessero qualcosa insieme, e con loro, le squadre. Prendano qualche iniziativa che preventivamente annacqui i veleni e aiuti la gente a ritrovare la gioia di assistere ad una partita di calcio. “Prima di tutto, siamo romani”, potrebbero spiegare ai loro tifosi. (...)