La penna degli Altri 23/04/2013 10:07

Pioli, l'uomo che non sapeva correre

SUCCESSO - E’ lì che la lentezza affiora. I caffè di Parma, le passeggiate con o senza cane. Il basket, sport cerebrale di pura ricerca degli spazi. Pioli lo studia e per quanto si può nei campi grandi come piazze da parata dove si gioca il calcio cerca di implementarne qualche schema. Da calciatore non ha sfondato, a parte qualche ginocchio. Proprio e altrui. Poi bisogna mettersi d’accordo su che cosa significhi avere successo. Se non possa bastare, per esempio, giocare 42 partite con il Verona e 154 con la dopo aver sostituito Gaetano Scirea a Tokyo in una finale di quello che ora è il Mondiale per club. Da allenatore sta sfondando da un pezzo. Non dove avrebbe voluto. A 41 anni lo chiama il Parma. Riecco la sua à. Non è il momento giusto. La società traballa, Pioli anche. Lo temevo ma non potevo dire di no, racconta. Rimane la panchina più dura su cui Pioli si sia mai seduto (...)
 
LEZIONI - Ora il è 11º, salvo con ampio margine, e la classifica è una specie di Oscar alla carriera per Pioli. Nel raggio di un punto ci sono tutta la sua esistenza e la sua carriera, pari merito tra , Parma e Chievo. Il Sassuolo, che si è fatto conoscere anche grazie a lui, sta avanzando verso la massima serie. Al Chievo, Pioli ha riservato solo un anno della sua vita. Abbastanza per mandare in estasi una tifoseria già ben abituata. La quarta miglior difesa del campionato con Andreolli, Sardo e Mantovani. (...)