La penna degli Altri 12/04/2013 10:52

Pecoraro: «Con il pubblico, ma di giorno»

L’ipotesi porte chiuse, in compenso, ha trovato una valanga di oppositori, a cominciare dal sindaco Gianni Alemanno: «Sono contrario a giocare le partite a porte chiuse perché rappresentano l’ammissione di non essere in grado di controllare l’ordine pubblico per quella partita». Salvo poi schierarsi con il Prefetto quanto a questioni più generali: «Sono assolutamente d’accordo con il Prefetto: bisogna fare uno sforzo perché anche le scelte delle federazioni e della Lega siano prese tenendo conto anche dell’ordine pubblico e dell’immagine della à. Dobbiamo mostrare attenzione a quello che dicono prefetto e perchè ci possono aiutare a sradicare la pianta negativa di un tifo violento». Sugli incidenti di lunedì ha quindi commentato che «quello che ci ha colpito di ciò che è successo al derby è stata la gratuità dell’aggressione, a freddo e senza provocazione».

Di ordine pubblico e sicurezza dentro e soprattutto fuori dagli stadi ha parlato anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, che è proprietario dell’Olimpico: «Tante cose si possono fare. Le ipotesi sono tutte sul tavolo, ma sarebbe un’ulteriore sconfitta dopo quello che è già successo lunedì sera. Bisogna risolvere una volta per tutte il problema. Il Coni non può che attenersi alle disposizione della Prefettura. Avrei grande rispetto di una decisione a porte chiuse, ma dal mio punto di vista non penso sia la panacea di tutti i mali. È come se si avesse paura di affrontare la realtà» ha aggiunto, a margine della presentazione degli Internazionali Bnl d’Italia. Malagò si detto è contrario anche all’ipotesi di uno spostamento della finale della Coppa Italia a Milano, qualora si dovessero affrontare le due squadre della Capitale. «Sia sotto il profilo di un’eventuale situazione a porte chiuse sia addirittura spostare l’evento in un’altra à sarebbe un’ulteriore sconfitta – ha ribadito - . Io sono contrario. Dobbiamo renderci conto che la realtà è quella che è, ma l’argomento va aggredito e non aggirato».