La penna degli Altri 16/04/2013 11:31

Nell’eremo di Novarello centro hi-tech tra le risaie e uno spazio per bambini

 
 
Hanno cominciato a costruire il centro nel 2006. C’era un vecchio mulino. Lo hanno murato da una parte, invetrato dall’altra e lasciato in vista le colossali ruote dentate. Lì è nata la stanza dei trofei del Novara, che non sono neanche pochi: c’è storia e c’è tanta attività giovanile. Intorno, risaia prosciugata dopo risaia prosciugata, sono sorti due alberghi da 280 posti letto con centro benessere, piscina per acquaterapia e palestra, poi il ristorante ricavato da una birreria abbandonata, campi da calcio ridotti e tre interi, di cui due con fondo sintetico; un palasport multifunzionale da 800 posti; due zone per l’atletica leggera; spogliatoi, foresteria, campo giochi per bambini. Altri due campi da calcio in costruzione. Sono 150.000 metri quadrati e intorno altre risaie. (...)
 
Scorre l’acqua, risplende l’erba. Sembra tutto una scenografia e invece è tutto vero. Posto ideale per un bel golf a 18 buche. «Ci avevamo pensato - ammette il del Novara, Luca Faccioli, nel basket prima di reinventarsi manager - Però qui intorno ci sono diverse strutture simili. Magari faremo un campo pratica».

(...)  L’intera struttura è costata qualche decina di milioni. I team ospiti pagano l’albergo. A Novarello - sottotitolo Villaggio Azzurro, non solo perché l’azzurro è il colore storico del Novara ma anche perché il centro vuole porsi come punto di riferimento nazionale - sono passate per allenarsi altre squadre di Serie A come il Palermo, pallavolisti kazaki, cestisti da Eurolega, hockeisti dal mondo. La Roma si è chiusa lì dentro sperando di non essere disturbata. Però Novarello è aperto al pubblico e il pubblico sa trovare le vie traverse. Un tifoso si è presentato da Andreazzoli con i pantaloni neri di fango di risaia e alla preghiera di allontanarsi ha replicato: «D’accordo, ma almeno pagatemi il conto della lavanderia».