La penna degli Altri 16/04/2013 10:17
Moratti piange, Beretta non ride
Torti subìti. DallInter! Se non fosse che dopodomani si gioca un delicatissimo ritorno di semifinale di Coppa Italia, e quindi ogni sospetto è lecito, ogni sillogismo è ammesso, questa sarebbe una battuta. Lultima sciabolata. Ieri. Moratti ha ricordato quando Mourinho gli diceva: «Come fai a rimanere che hai tutti contro?». Tutti contro? Anche Damato di Barletta? Anche larbitro che il 25 aprile 2010 con la Samp negò due rigori alla Roma, consegnando di fatto lo scudetto allInter e poi non confutò un articolo di Repubblica del 2002 dal titolo: "Damato arbitro interista che stravede per Cassano"? Tutti contro. Anche Gervasoni di Mantova? Sì, secondo Moratti sì. È larbitro di Inter-Atalanta. «Il mio unico commento è sul rigore - sono le parole del presidente interista - perché un rigore di questo genere cambia la partita, è ingiusto, tutto ciò perché mette una squadra in condizione di non sentirsi considerata». Secondo Moratti, quindi, lInter non è considerata. Peccato che Gervasoni sia lo stesso arbitro di Inter-Parma.
Della scandalosa Inter-Parma 3-2. Do you remember, Moratti? Stagione 2007/08, due anni prima della seconda rapina. Gervasoni non concede un rigore al Parma per un fallo di Cordoba su Corradi. Poi, sul 2-1 per i gialloblù, ne assegna uno vergognoso allInter: tentando di deviare una conclusione di Ibra, Couto colpisce la palla prima con il volto e poi con il braccio vicino al corpo. È rigore per lInter e il difensore del Parma viene espulso. Giorni dopo, il designatore Collina punisce Gervasoni per gli errori. Sono appena un paio di episodi. Forse, i più clamorosi della storia recente dellInter. Tutti contro, sostiene Moratti. Anche il presidente della Lega di A, Maurizio Beretta, che ieri se ne esce così: «È giusto e doveroso richiamare tutto il sistema arbitrale al massimo della concentrazione e dellattenzione, al massimo della forma possibile per assicurare a questa parte finale del campionato una prestazione allaltezza». Il capo degli arbitri italiani gli risponde con una signorilità quasi eccessiva: «Arbitri allaltezza? Beretta lo auspica, io ne sono sicuro. Ma forse per la maggiore attenzione si riferiva ai suoi giocatori...». Nemmeno il presidente federale Abete scarica luomo che ha tutti contro: «La delusione può portare a momenti in cui gli errori arbitrali non vengono più accettati». Limportante è che questa ondata di delusione non sfoci nel mare magnum di una colossale compensazione. Limportante è che domani si giochi undici contro undici.