La penna degli Altri 27/03/2013 09:53
Venti di Totti
Era il 28 marzo 1993, le vittorie valevano due punti e quel 16enne dal fisico asciutto e dal ciuffo ribelle si chiamava Francesco Totti. «Era emozionato, ma non nervoso. È sempre stato molto sicuro di sé. Sono uscito per far posto a uno dei campioni più forti di sempre», racconta Rizzitelli. Domani il capitano, luomo dei record, il giocatore più forte che abbia mai vestito la maglia della Roma, festeggerà con una festa a Trigoria i suoi primi 20 anni di serie A e di Roma. Anni impreziositi da numeri da capogiro: 791 partite tra Roma e Nazionale, 308 gol, un Mondiale e uno scudetto che a Roma pesa più della Coppa del Mondo oltre a una Scarpa doro, due coppe Italia, due Supercoppe, 11 Oscar del Calcio, 1 Golden Foot e 1 Europeo under 21.
«Ma Francesco è sempre rimasto umile - ricorda Mazzone definito da Totti un secondo padre - Ancora oggi sembra un ragazzetto, mi commuovo quando penso a lui. Lui e Baggio sono stati il top del calcio italiano. Un ritorno in nazionale? Lo merita». Lultima parola spetterà a Prandelli che ieri ha elogiato Francesco: «Ventanni di serie A e non li dimostra. Laugurio è che resti così fresco ancora a lungo». Il ct è stato uno dei 22 allenatori avuti in carriera da Totti. Tanti i giocatori che hanno avuto la fortuna di giocare al suo fianco. Il più longevo è stato Aldair, cera il giorno dellesordio e cera il giorno dello scudetto: «Adesso è facile dire che mi sarei aspettato un Totti così, però io lo pensavo davvero. Quando arrivò Ronaldo allInter tutti parlavano di fenomeno. Io allora dissi a un compagno che il fenomeno in Italia già cera. In Brasile lo comprerebbero ancora oggi. Può battere ogni record». Lo sta già facendo.