La penna degli Altri 05/03/2013 21:40
Roma, Pjanic ko: stop di un mese
L'infortunio - Quando la caviglia, domenica sera, si è piegata a tal punto da toccare l'erba dell'Olimpico, per Miralem Pjanic si è temuto il peggio. La torsione innaturale, e dolorosa, aveva fatto subito pensare ad un grave infortunio, forse addirittura a una frattura. Mentre i compagni maturavano la terza vittoria consecutiva, il bosniaco correva al Campus Biomedico di Trigoria per sottoporsi subito ai primi accertamenti. "Nessuna frattura", l'esito a caldo, che però non ha frenato le lacrime del giocatore. Un po' per il dolore di una caviglia gonfia e impossibile da poggiare, un po' per la certezza di dover restare lontano dal campo per lungo tempo. Ci hanno provato i compagni a fare forza a Pjanic: tra i primi a raggiungerlo al telefono Totti (vero e proprio idolo del bosniaco, "è il simbolo del calcio"), De Rossi e Borriello, che l'infortunio lo ha visto da vicino, ma da avversario. Non sono bastati gli auguri dei compagni per far sorridere il regista giallorosso, sconfortato dal non poter aiutare né la Roma, in un periodo così importante della stagione, né la propria nazionale. Il 22 marzo è infatti in programma Bosnia-Grecia, scontro diretto per il primo posto nel gruppo G per le qualificazioni a Brasile 2014 (entrambe le nazionali sono appaiate a 10 punti). Pjanic non l'avrebbe voluta saltare per nessun motivo, ma non ci sarà: la risonanza magnetica di questa mattina, infatti, ha evidenziato una lesione capsulo legamentosa alla caviglia sinistra.
Tempi lunghi per il recupero, almeno un mese, che tradotto in gare significa provare a rientrare per il 7 aprile: quel giorno in programma c'è un derby che potrebbe valere un posto in Europa. Pjanic ha iniziato già da oggi il percorso riabilitativo, lanciando un messaggio in italiano e in bosniaco dal proprio profilo facebook: "Spero di tornare presto in campo". Ad attenderlo non ci sarà solo la Roma: Pjanic è da tempo nel mirino di due grandi del calcio europeo, Manchester City e Barcellona. Non è un caso se, domenica sera, allo Stadio Olimpico fosse presente anche Patrick Vieira, ambasciatore dei "Citizens".
Nuova Roma? - In una Trigoria colorata da palloncini e striscioni per festeggiare il record di Francesco Totti, Andreazzoli oggi ha iniziato a preparare la sfida contro l'Udinese. In programma quattro giorni di lavoro per decidere se ridisegnare la Roma o provare a modificarne semplicemente qualche tratto. Il primo dubbio è in difesa, dove la certezza è rappresentata dall'assenza di Marquinhos. Gli esami di oggi hanno confermato la prognosi di domenica: lesione di primo grado al flessore della coscia sinistra, 8-10 giorni di stop. Il tecnico giallorosso dovrà dunque decidere se, dopo l'esordio da favola contro il Genoa, dare nuovamente fiducia a Romagnoli o rischiare Castan, rientrato oggi con il gruppo dopo uno stop di oltre 20 giorni. I problemi veri sono a centrocampo: senza Pjanic e Bradley (squalificato), Andreazzoli deve decidere come costruire la sua linea mediana. Inserire un incursore come Florenzi o Perrotta accanto a De Rossi o provare a rilanciare Tachtsidis? La prima scelta significa ridisegnare la fisionomia del centrocampo in una formazione ancora in cerca della propria identità. Schierare il greco dal primo minuto, invece, se da un lato conserva l'assetto proposto finora (un mezzo incontrista accanto a un regista), dall'altro significa affidare le chiavi del gioco a Tachtsidis, che dopo l'addio di Zeman ha giocato solo 8 minuti.