La penna degli Altri 27/03/2013 09:56
Rizzitelli: «Lui ha sostituito me»
«Dai, dai, mi disse. Fu così che uscii e lasciai il posto a quel ragazzino. E che ragazzino!».
Avresti mai immaginato, quel giorno, che avrebbe fatto una carriera simile?
Si vedeva già allora che i numeri li aveva, nonostante i suoi sedici anni e mezzo. Quello che impressionava era soprattutto la personalità. Ce ne accorgevamo quando veniva con noi, insieme agli altri giovani di quel gruppo. Lui era quello che non aveva mai paura di dribblare qualcuno della vecchia guardia. Se facevi un tunnel a uno di loro, potevano menarti. Lui, invece, le prendeva, ma subito dopo gliene faceva un altro
E lì capivi che il ragazzo non aveva solo qualità tecniche ma anche, appunto, una grande personalità. Uno che si vedeva che era un predestinato. Allinizio, qualcuno sosteneva che fosse discontinuo. Ma è una cosa che, per tutti i grandi giocatori, e soprattutto a quelletà, è assolutamente normale. Ci mancava che fosse anche continuo
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Comè cambiato Francesco in questi ventanni?
E uno che ha dimostrato di essere lattaccante completo per antonomasia. Labbiamo visto giocare da mezza punta, da esterno, a sinistra, a destra. E poi, prima punta, trequartista
Insomma, uno che nel reparto offensivo può ricoprire ogniruolo. Come si dice, un campione. Uno che potrebbe giocare anche in difesa, se ce ne fosse bisogno. Magari rendendo un po meno, ma sempre a livelli superiori. Tante volte mi capita di sentir dire quel giocatore va meglio a destra, quellaltro a sinistra. Se uno ci sa fare, dico io, può giocare ovunque. Potrà trovarsi meglio in una posizione, ma se è un attaccante vero, deve poter giocare su tutto il fronte dattacco. E Francesco è uno che, dovunque è stato messo, ha sempre fatto la differenza, Oltretutto, in una piazza difficile come Roma. Che non è come Milano, dove, quando vinci, viene nascosto tutto ciò che non va. Ricordo che già diverse stagioni fa cera chi diceva che Totti era finito. Ricordo anche che io stesso sarà stato intorno al 2006 dissi invece che se Francesco fosse stato bene fisicamente, sarebbe potuto arrivare anche a 250 gol. Evidentemente, mi sbagliavo per difetto. Perché è molto probabile che quel limite possa tranquillamente superarlo. Un consiglio che mi viene però da dargli è di continuare a fare la preparazione con Zeman, perché sè visto che gli fa sicuramente bene.
Lo stesso Prandelli ha detto che se dovesse confermarsi in queste condizioni, non esiterebbe a portarlo al Mondiale il prossimo anno.
Di certo, se il Mondiale fosse oggi, come si farebbe a non chiamarlo... Lo sarebbe a furor di popolo. In una competizione come quella, si guarda ai giocatori che stanno meglio, indipendentemente dalletà. Perché puoi avere 18 anni o 40, ma se a 40 sei in grado di dare quello che può dare ancora Francesco, va da sé che va portato assolutamente.
Ventanni con la stessa maglia. Scelta che Francesco ha pagato con la rinuncia a quel Pallone dOro che avrebbe certamente vinto con una squadra più vincente.
E chiaro che se la Roma avesse conquistato la Champions o anche più scudetti, Francesco avrebbe potuto aspirare legittimamente a quel trofeo. Anzi, sarebbe stato sempre tra i primi candidati. Giocare invece nella Roma, che non ha mai vinto tantissimo, lha certamente penalizzato. Cè però laltra faccia della medaglia. Ovvero, la soddisfazione di avere unintera città ai tuoi piedi. Perché alla fine, il giocatore passa ma resta luomo. E di Francesco ci si ricorderà per una vita. Basti vedere lesperienza di tanti altri, anche suoi coetanei, che hanno scelto di cambiare casacca penso ad esempio a Shevchenko ma di cui si è quasi persa la memoria. Non sempre paga andar via. Ed è meglio pensarci due volte.
Un Pallone dOro alla carriera?
La verità è che non si pensa mai che un campione possa giocare anche in una squadra che non viaggi a mille. Certo, sarebbe giusto istituirlo come premio. E Francesco lo meriterebbe come pochi altri. Perché, oltre che le doti tecniche, gli va riconosciuta una grande professionalità. Quella che gli ha permesso di mantenersi comè, fino ad oggi. E non è facile riuscirci.
Un augurio, a ventanni dal suo esordio?
Quello che si augura anche lui. Ovvero vincere ancora qualcosa di importante con la Roma. Non dico la Champions, perché mi sembra difficile, ma almeno un altro scudetto, che appare traguardo molto più raggiungibile. E poi, magari, di arrivare anche in testa alla classifica dei cannonieri di sempre, e diventare il bomber assoluto di tutti i tempi. Glielo auguro di cuore.