La penna degli Altri 30/03/2013 10:09

Oggi l’ultima trasferta off limits

Serve unicamente ad andare in trasferta. Andate sul sito della Roma, scaricatevi questo pdf, ecco il link: http://www.asroma.it/it/notizie/42-campionato-palermo-roma.pdf. Conservatelo, diventerà un Gronchi rosa. C’è scritto che «la vendita dei biglietti per i posti destinati ai sostenitori della squadra ospite (“settore ospiti” e/o altre zone dello stadio) è vietata ai residenti nella Regione Lazio. Da tale prescrizione sono esenti i possessori della “Tessera del Tifoso”. L’acquisto dei suddetti tagliandi sarà pertanto consentito esclusivamente previa presentazione della Tessera “As Roma Club Privilege” in originale, unitamente al documento d’identità». Da Torino-Roma in poi non vi capiterà più di leggere queste limitazioni. O meglio, sì. Ma solo a condizione di non possedere l’As Roma Club Away.

Che poi in un Paese democratico e formalmente libero sia indispensabile richiedere un lasciapassare per seguire la propria squadra in trasferta, se ne può discutere. Ma non è certo la Roma che ha dettato queste regole. Anzi, semmai è la Roma che ha trovato l’escamotage per dribblarle, pur facendole rispettare. Come per la Privilege, ma come avviene anche per i biglietti da quando sono nominativi, non può infatti essere rilasciata a chi presenta «motivi ostativi». Ovvero, a daspati e diffidati negli ultimi cinque anni. E poi anche qui c’è la foto. La differenza è nei contenuti: la Away non può diventare una carta di credito, non dispone dei discussi Chip ed RFID e non è uno strumento commerciale perché la Roma non ha mai voluto lucrare sulla pelle dei propri tifosi. La stessa Privilege è stata parecchio depotenziata. Volutamente depotenziata.

La Roma ha inventato la Away non per fare cassa - costa 20 euro, 5 in più della Privilege, perché a costare è la nuova tecnologia - ma perché dopo la trasferta col Chievo s’è sentita sola. Era il 16 maggio 2010. Fu l’ultima trasferta libera. Fu l’ultima volta che la emigrò altrove, fu l’ultima volta che si trasferì al Nord, fu l’ultima volta che cantò la Roma. Tre anni dopo, oggi, è nuovamente un’ultima volta. La differenza è in quelle due parole che vanno aggiunte: per fortuna.