La penna degli Altri 26/03/2013 08:52

La Roma non perdona. Lamela, Osvaldo, Totti: assi del gol



Merito di Zeman
Sicuramente il merito di tanta cattiveria davanti al avversario è anche e soprattutto di Zeman. Emblematiche sono le parole che il boemo disse in estate a proposito di Lamela: «È forte, ha i colpi. Ma deve capire che gli attaccanti giocano fronte, e non spalle, alla porta». L'argentino lo ha preso in parola, ha iniziato a segnare e non si è più fermato, tanto da non risentire né del cambio in panchina né dei continui cambi di ruolo, da trequartista ad ala destra passando anche per seconda punta. Di c'è poco da dire, visto che segna da 20 anni, di Osvaldo invece colpisce sì l'alta media di realizzazione ma anche il fatto che nel 2013 ha segnato appena 2 gol, l'ultimo ormai due mesi fa a .



Attacco top
Col rientro di la Roma, miglior attacco della serie A a 57 gol come la (sempre perché non si considerano le 3 reti a tavolino di Cagliari) può solo incrementare il proprio bottino. Finora è terza come numero di tiri verso la porta avversaria: al primo posto c'è la con 536, al secondo la con 477, uno in più dei giallorossi. Nessuno però trasforma in oro tutto quello che produce come fa la Roma. Almeno nei piani alti della classifica. Al secondo posto nella classifica delle squadre più cattive di A c'è, a sorpresa, il Siena: 29 gol segnati su 243 tiri e media dell'11,93%. Al terzo posto e Udinese con l‘11,6. Più staccati gli altri club di prima fascia: la (57 gol segnati su 536 tiri) si ferma al 10,63%, il Milan al 10,97, la all‘11,1, l'Inter al 10,8 e la Lazio al 9,48.



Problema difesa
Con un attacco così, la stagione della Roma fatta di tante ombre e finora poche luci si spiega con una sola parola: difesa. Sconosciuta per Zeman, fondamentale per Andreazzoli che, giorno dopo giorno, sta cercando di mettere mano a un reparto che, dopo il , è il più perforato della Serie A con 49 reti subite.