La penna degli Altri 29/03/2013 07:55

L’elogio di Pallotta «Grazie Francesco»

 
I MANAGERL’ammirazione si estende anche ai dirigenti della Roma, che ieri mattina sono stati parte attiva della festa di . «Quelli di Francesco non sono stati 20 anni di professionismo ma 20 anni di eventi straordinari per lui e per chi gli ha voluto bene. Penso che siamo fortunati ad aver assistito a questa giornata, al gol del record, al ventennale del suo esordio» ha detto ai microfoni di Roma Channel. «Per noi è stato un privilegio vederlo (...)». L’a.d. Claudio ha aggiunto: «Francesco ha fatto una carriera eccezionale, unica nel suo genere. Siamo contenti che sia un nostro giocatore e una bandiera di questa squadra. Gli auguro di cogliere qualche altro successo che sarebbe il coronamento di un percorso fantastico. (...)».
 
IL TESTIMONEUn ricordo particolare arriva da Roberto Muzzi (...): «Boskov si girò verso di noi e disse: “Ragazzino tocca a te”. ha guardato me ma io gli ho spiegato che era arrivato il suo momento. Lui non pensava di debuttare ma quando è stato chiamato ha reagito con tranquillità ed è entrato in campo. All’epoca Francesco aveva dei colpi e si divertiva a giocare: si vedeva che aveva i mezzi per diventare un grande campione. Ma anche adesso che i ruoli sono cambiati, ho notato un ragazzo che ha sempre voglia di calcio e che per questo atteggiamento mi ha impressionato. Questo spiega perché è un grande campione. Dispiace che non gli abbiano dato il Pallone d’Oro, perché lo meriterebbe».
 
DA FUORIGli auguri di chi gli vuole bene arrivano anche dall’esterno di Trigoria. Ad esempio Giuseppe Giannini, che era in campo quel giorno a Brescia e che era l’idolo di ragazzino, ha raccontato a Sky: «Quello che lo conosce meglio di tutti sono io. Voglio la paternità di questo ragazzo... Da piccolo era silenzioso, non parlava mai. Poi piano piano si è sciolto. Fui io a chiedere di averlo in camera, visto che ero il capitano della Roma e lui era molto timido. Da lì è nata una stima reciproca». La stessa che lega a Marcello Lippi, «il mio migliore allenatore», che ha condiviso con lui il trionfo mondiale. Lippi ha commentato così ai microfoni di Radio Capital i 20 anni di in serie A: «Francesco è uno splendido uomo e un vero campione. Ha sposato la causa della sua à senza abbandonarla. Io il top degli allenatori? Ho sentito e mi fa molto piacere. Lui sa che la stima è enormemente reciproca. (...)».