La penna degli Altri 31/03/2013 10:27

Il talento di deludere

Non è bastato nemmeno sapere che stavano sotto e Inter (anche la Lazio perdeva) per darsi la scossa, riaversi dalla pachidermia di un calcio molto lezioso e ancora di più telefonato. Fa male dirlo, ma questa Roma che vediamo in campo è lo specchio della Roma che si esprime fuori, una società educata, di belle maniere, implacabilmente trendy, ma drammaticamente priva di quella sintesi rude che serve alla vita. Passano gli Enrique, gli Zeman e passerà anche Andreazzoli, la favola non cambia. Questa Roma è fatta per deludere. (...)

Carina e patinata anche nella celebrazione in settimana di , ma incapace di trasformare tutto questo in altro, la voglia, per esempio, di diventare una pagina di storia. Se hai la fortuna di avere un mito vivente e calciante in campo con te, devi fare di lui lo strumento aureo della tua gloria di squadra, non diventare tu uno strumento della sua, dargli palla anche quando non ha senso dargliela. Vecchia e vissutissima storia anche tutto il resto. Il Palermo che, dopo tante formazioni assurde, indovina l’unica sensata di questo suo campionato, Donati play dietro, Miccoli e Ilicic davanti. Miccoli che non segnava da novembre. Zamparini, che quando sente Roma fuma dalle narici e mancava solo che promettesse ai suoi il paradiso con le quaranta vergini. E Osvaldo che il suo gatto nero se lo porta dietro con feroce applicazione.