La penna degli Altri 04/03/2013 11:34

Il Pupone e il Pupo spingono la Roma oltre un bel Genoa

Non sarebbe un’eresia dire che, forse, meritavano anche di vincere. Ma questo è il calcio, bellissimonel suo essere imprevedibile. Il ieri sera ha avuto tanti buoni giocatori, la Roma ha avuto . Non solo lui, in verità. Stekelenburg ha compiuto un paio di miracoli e un altro paio di belle parate. Il giovanissimo , classe 1995, mandato in campo al posto dell’altro ragazzino, l’infortunato Marquinhos (1994), ha bagnato il suo debutto da titolare con una prova gagliarda e soprattutto con il gol del 2-1, di testa, su calcio d’angolo battuto da . Perrotta ha dimostrato ancora una volta la sua tempra: è entrato nel finale, ha corso su ogni pallone e uno l’ha buttato in rete, chiudendo la gara e sigillando tre punti importantissimi per restare in corsa per l’Europa. Queste le note positive per i giallorossi. Maci sono state anche quelle negative.

La prima è l’infortunio di : forte distorsione alla caviglia sinistra, si teme l’interessamento dei legamenti ma se ne saprà di più tra un paio di giorni. Poi l’ammonizione nel finale a Bradley, diffidato, che salterà Udine mandando in emergenza il centrocampo. E soprattutto un’ora almeno di gioco in cui il è stato migliore. Squadra corta, che ha pressato alto e messo in campo tutti gli insegnamenti di Ballardini. L’idea principale in attacco è stata allargare Borriello a sinistra, con un doppio compito: 1) far valere la sua superiorità su Piris, sballottato come un bambino; 2) aprire i varchi per gli inserimenti dei centrocampisti, in primis Bertolacci, che infatti ha sfiorato il gol al 32’, con un bel colpo di testa.

La Roma è stata a lungo l’esatto contrario: lunga in campo, spaccata in due tra i tre attaccanti (Osvaldo, e Lamela) e il resto della squadra. La scelta iniziale di Andreazzoli è stata troppo conservativa: i due esterni di centrocampo, e Balzaretti, erano molto più terzini che ali. Il merito dell’allenatore — comunque arrivato alla terza vittoria in quattro gare —è stato correggersi nella ripresa. Partito con il 3-4-2-1, Andreazzoli è prima passato al 4-4-2 (Piris-Burdisso-Romagnoli- in difesa) e poi al (Lamela-- Marquinho in attacco) dopo l’espulsione di e la sostituzione di un Osvaldo fuori dal gioco e anche dai comportamenti giusti, visto come ha preso il cambio ampiamente meritato. È bastato per vincere la gara e guadagnare un posto in classifica, il settimo, scavalcando il Catania. Nota di merito per il lavoro di Ballardini: il è miglioratissimo rispetto alle gestioni precedenti. Nota di demerito per l’arbitro , che l’ha cacciato dal campo perché era uscito dall’area tecnica. Stava chiedendo ai suoi di buttare fuori la palla per soccorrere Osvaldo infortunato. Espulsione assurda.