La penna degli Altri 28/03/2013 09:07

Auguri Capitano

 

Con il pallone non ci dorme più, perché il ragazzino ha fatto posto all’uomo e nel lettone ora c’è spazio per moglie e figli, ma lui non è cambiato poi tanto. Sono passati vent’anni da quei primi minuti di serie A: è il 42’ del secondo tempo, a Brescia, Vujadin Boskov ha gli uomini contati, toglie Rizzitelli e fa esordire il 16enne , seduto accanto a Muzzi. Quasi non ci credeva Francesco, che a quei tempi si faceva ancora accompagnare a Trigoria da mamma Fiorella. Quel giorno gli è cambiata la vita e non poteva immaginare che l’avrebbe cambiata lui a tutti i tifosi romanisti.
 
Bisogna attendere il 4 settembre del 1994 per il primo dei 226 gol in serie A. Mazzone deve rinunciare a Balbo e lancia in coppia con Fonseca dal primo minuto contro il Foggia. Passa mezz’ora ed ecco il suo sinistro potentissimo finire dentro la rete: lì è nata una stella, capace di battere i record dei più grandi di sempre. Piola è il suo ultimo obiettivo, l’ultima parte di storia ancora da scrivere.
 
In tanti si sono congratulati con lui, a partire dall’amico Buffon: «Vent’anni di serie A, che traguardo. Auguri davvero. Abbiamo cominciato insieme all'Under 15, abbiamo vissuto anni splendidi in Nazionale e continuiamo a incrociarci da avversari sui campi di A, dove spesso (10 volte per la precisione, tante quanti i gol che mi hai fatto) da campione quale sei ti sei dimenticato dell'amicizia. Poi, al fischio finale, di nuovo sorrisi tra noi, come quando temevo mi facessi il cucchiaio e poi ti ho parato un rigore: alla fine mi dispiaceva fossi proprio tu».
 
Buffon è sincero, il della e della Nazionale ammira davvero : «È vero che dopo i 30 anni ogni stagione ne vale sette - ha proseguito Buffon - però tu sembri tornare indietro nel tempo, invece di invecchiare. Hai scritto la storia del calcio, col presente e col futuro prossimo: un giocatore che non si può discutere».
 
Il sindaco Alemanno ha invitato in Campidoglio: «Ci sono due cose da festeggiare: i 20 anni in serie A e il record dei gol. Speriamo che possa venire presto, lo aspettiamo». Il presidente del Coni Malagò lo esalta: «È il simbolo della fedeltà, una fedeltà che compie vent’anni. Se potessi, gli consegnerei un Pallone d’Oro alla carriera».
 
L’ex presidente della Roma Rosella Sensi aggiunge: «Gli manca solo il Pallone d’Oro e sarebbe strameritato. Francesco esordì vent’anni fa e pochi giorni dopo mio padre Franco comprò la Roma con Mezzaroma. È un simbolo anche per l'entusiasmo che ci mette quotidianamente e per la passione che trasmette a tutti. Non voglio nemmeno pensare al giorno in cui smetterà». To be continued...