La penna degli Altri 02/02/2013 12:01

Totti a parte, non c'è più nulla della Roma

Altrettanto superficialmente, in maniera altrettanto miope, molti diranno che il problema è Zeman e solo Zeman, scaricandogli addosso scelte individuali - questo sì - inspiegabili e imperdonabili. Ma il problema della Roma è più generale e va al di là della figura del tecnico. Il problema della Roma è in una proprietà assente, che in momenti come questi è dall'altra parte dell'oceano. Può esistere un'Azienda così? Qualcuno, a Roma, dice che Unicredit ha finito per consegnare la Roma al primo che passava. Il problema è addirittura più grosso: la Roma è nelle mani del primo che... non passa. Che anche di fronte a scelte difficili, alla necessità di dare una svolta, è lontano migliaia e migliaia di chilometri. Dicono: ma la Roma ha i dirigenti e sono loro a dover dare la rotta. Tesi inaccettabile, perché i dirigenti prima che su Zeman o su altro, dovrebbero per la proprietà transitiva mettere in discussione loro stessi e le loro scelte. Chi controlla insomma i controllori?

In casi talmente clamorosi, in crisi tecniche che durano da due anni, non può essere mai solo colpa di uno o di uno solo. Non possono essere colpevoli soltanto il o il direttore sportivo. Non possono essere responsabili solo gli allenatori che si succedono in panchina. Non possono essere colpevoli solo i giocatori, che tra l'altro cambiano di stagione in stagione. L'importante, in certe situazioni, è avere la presenza del proprietario. E in certe situazioni l'importante è che, chi mette i soldi, finisca per farsi sentire. Non esserci, e forse il problema è tutto qui, questo sì che è o sarebbe colpevole e imperdonabile. Ve l'immaginate Dino Viola o Franco Sensi assenti in momenti come questi, disposti a lasciare ai dirigenti il compito di decidere delle loro Società, delle loro Aziende, dei loro investimenti? Un'assurdità.