La penna degli Altri 13/02/2013 08:23

Pallotta: «Prendetevela con me»

Il presidente giallorosso, per replicare all’insoddisfazione della piazza per i risultati scadenti della Roma in questo anno e mezzo di gestione Usa, interviene per dar forza al suo management che, ultimamente, sembra incassare meno consensi di quanti ne aveva all’inizio della nuova éra e che ha dovuto prendere atto delle contestazioni durante la gara con il Cagliari e prima della partenza per Genova.



Pallotta fa i nomi del Franco Baldini e del ds
, gli uomini di fiducia della proprietà statunitense
che però è rappresentata in Italia dal Italo Zanzi, abbastanza disorientato per quanto sta accadendo.

Pensava di doversi occupare esclusivamente di sport e sta scoprendo che la realtà è più complessa. Ieri, ad esempio, prima dell’intervento presidenziale, ecco la nuova contestazione a Osvaldo, dopo il rigore fallito contro la Sampdoria, all’uscita del Bernardini. Dopo gli insulti di una trentina di ragazzi, Osvaldo è stato invitato a fermarsi. L’attaccante non ha bloccato il maggiolone nero e un tifoso ha colpito l’auto (calci e manate), prima di essere identificato, insieme con un altro ragazzo, dalle forze dell’ordine.



LA CONFERMA - Il nono posto in classifica e l’ultimo nelle prime sei gare del 2013 (nessun successo in campionato e 2 punti conquistati) non incidono sulla valutazione di Pallotta. Per il presidente, ovviamente deluso per l’andamento lento della Roma nel nuovo anno che ha portato all’esonero di Zeman, i dirigenti giallorossi non sono, almeno al momento, in discussione. Avanti tutta con il e, in particolare, con il ds, ormai protagonista assoluto della vita quotidiana a Trigoria, dall’area tecnica alla comunicazione. «Attaccare quotidianamente i nostri dirigenti come Baldini e è inutile e non porta alcun risultato. Se preferite, prendetevela con me».

LA PAZIENZA NON INFINITA - Pallotta, tanto per non dimenticare nessuno (uno sì, l’ad Claudio ), difende anche i giocatori, il nuovo tecnico (senza però nominarlo) e i suoi collaboratori: «Anche se non abbiamo ottenuto risultati molto soddisfacenti di recente, ho una grande fiducia nei nostri giocatori e nel nostro staff. Stiamo costruendo un organico societario ed una squadra che necessitano di tempo affinché possano diventare l’orgoglio di Roma».

Certifica, invece, indirettamente il fallimento quando scrive: «In questi periodi di transizione esistono sempre casi in cui, col senno di poi, si sarebbero potute fare scelte differenti, ma non intendo prendere decisioni di facciata solo per soddisfare i bisogni di qualcuno a breve termine». E’ quasi un avvertimento, rinviando l’eventuale rimpasto a fine stagione. «Sono dispiaciuto poiché sono cosciente del fatto che tutti vorremmo raggiungere rapidamente i risultati sperati, ma credo che, dal momento in cui sono divenuto presidente sette mesi fa, abbiamo fatto passi in avanti sotto molti aspetti per raggiungere quei risultati a lungo termine e quella grandezza a cui puntiamo per il bene della Roma».

LA TELEFONATA - ieri ha chiamato Carlo Osti, ds della Sampdoria, e curiosamente non l’amico Delio Rossi, per lamentarsi delle accuse pubbliche dell’allenatore a Burdisso. A quanto pare è stato proprio il difensore argentino a chiedere l’intervento del club per tutelare la propria immagine. Subito accontentato.