La penna degli Altri 24/02/2013 09:47
Lo sceicco di Perugia
FUGA DALLA PALESTINA - Luomo con quei nomi certi e incerti petrodollari è il 54enne in lenti scure di notte che le cronache danno in bilico fra Lawrence e Totò dArabia. Il titolo di sceicco? Noi dottori comunque, loro comunque sceicchi. Dicono che appartenga alla Royal Family saudita, che è ricchissima, oppure a quella giordana, che è pure ricchissima; ma forse è del Qatar o dello Yemen. Insomma di quelle parti. Comunque è nato a Nablus, una delle città martiri della Palestina (che un principe saudita nasca lì risulta improbabile ai più): venne via da piccolo per colpa della guerra che tuttora infuria e massacra.
Quelle sono parti dove se consegni una paletta e un secchiello a un bambino è subito petrolio. Sarà per questo che lo sceicco in questione lavora attraverso una società che si chiama Amyga Oil & Gas Holding, della quale detiene la stramaggioranza del pacchetto azionario, 2.500 euro di immobilizzazioni e 10 mila di capitale secondo il bilancio 2011. Ma anche, per lo sceicco non tracciabile, la traccia di un affare da 2 milioni di dollari a futura realizzazione e qualche socio in affari, o consigliere damministrazione della società che definire gruppo sembra alquanto temerario, nelle cui cassette delle poste si incontrerebbero più decreti ingiuntivi che non bonifici bancari a favore.
AFFARI ALLA ROMANA - Adnan arrivò in Italia dove tuttora vive, per lappunto in quel di Cordigliano, vicino a Montalaguardia (buon suggerimento per la Roma e la Consob), 47 abitanti residenti in tutto: è il numero delle mogli che i reali sauditi si portano quando viaggiano. Adnan, che è un bravo tipo ormai occidentalizzato secondo le descrizioni che hanno rilasciato i vicini di casa, villetta a due piani con annessa suocera che risponde al citofono, lì vive con lunica compagna che è impiegata comunale e con la figlia femmina che lavora con lui, il maschio è carabiniere. Se non si tratta domonimia, Adnan, raccontano le cronache, già è stato protagonista di una operazione romana e di una romanista. La prima è la (fallita) acquisizione dellAcqua Marcia, un acconto di 30 milioni da versare qualche anno fa e non ancora versato, giri per Roma in Porsche con autista che come secondo mestiere faceva il facchino da qualche parte, ma giri in Porsche che non lo portavano dallalbergo in Via Veneto bensì da una meno glamour residenza alla Borghesiana, con colazione al mattino a un bar della Casilina oppure in zona Capannelle, forse per lamore di famiglia per i cavalli. Lui arrivò, lacconto mai. Quella romanista è unofferta fatta in cordata quando poi la Roma diventò americana. Per Unicredit era irricevibile. Ma i tempi cambiano (forse lopinione no): nel frattempo sarebbero arrivate consistenti eredità o più semplicemente liberatorie di pozzi di petrolio che per qualche ragione erano stati bloccati.
IL LEGAME CON PADOVANO - Se abbia messo le mani su questo tesoro da Mille e una notte presto si saprà; per ora ha messo il sedere su di un seggiolino dellOlimpico dove la sera di Roma-Juve (beh, se non porta petroldollari almeno lui porta bene) era accomodato vicino a Michele Padovano, con il quale la Roma dice di non avere rapporti. Michele Padovano? Sì, lui, buoni trascorsi da calciatore, non ottimi da cittadino compresi guai giudiziari per questioni di droga e già mediatore per un passaggio di proprietà del Torino, che mai si realizzò: quella volta non si trattava di sceicchi, ma di discussi imprenditori di Como. Sarà Manchester City, Psg o bufala? Ai molto prossimi posteri (scadenza in marzo) lardua sentenza. Ardua?