La penna degli Altri 25/02/2013 12:00

La Roma di Andreazzoli va, battute la neve e l’Atalanta



La sua modulistica è varia come quella di un ufficio postale. Ci si può aspettare di tutto. Per Bergamo era stato allestito il 3-4-2-1 accompagnato da un «i giocatori facciano ciò che sanno». Dopo aver favorito il vantaggio atalantino di Livaja (9’ pt), con un errore, Marquinho contravveniva le regole in attacco. Vagando in una posizione non sua, quella di esterno , ha inventato l’1-1 (12’ pt). Paradossi. A lungo Bradley e si sono pestati i piedi. Poi s’è imposto sull’americano. Le squadre si sono allungate quasi subito. C’era spazio per manovrare, ma ciò rendeva ancora più evidenti i limiti di chi viene pagato per pensare. Il bravo Bonaventura obbliga la Roma a difendersi a quattro, ma con due esterni destri (Piris e ). Osvaldo e Lamela erano fra i peggiori. Neve spaventosa dal 30’, si faticava a vedere le maglie bianche della Roma. raddoppiava su punizione a foglietta morta su cui Consigli non ha fatto una piega (33’). Ma la difesa della Roma è allegra come le comari di Windsor.

Al 44’, sull’appoggio di Carmona, faceva solo finta di marcare Livaja: il 2-2 viene servito su un bel piatto sinistro. Nella ripresa sono prevalse paura e incapacità, s’è visto il carattere così così di entrambe. Sono emerse le prime durezze, dovute al campo e alla povertà di mezzi. La rete di (26’) è stata una ciliegina colorata come i due palloni con cui si è giocato: giallo e quasi rosso. Ma dopo una gara così, anche se vinta, chissà, magari Zeman lo crocefiggevano comunque.