La penna degli Altri 16/02/2013 09:03
Capello: «Bianconeri più forti. Ma io adoro Lamela»
«È la più forte. Tra l'altro in questo torneo Milan e Inter non sono competitive al 100% e questo è un bel regalo per Conte. La concorrenza più pericolosa è sparita». (...)
Roma-Juve promette emozioni.
«La Juve è la favorita per lo scudetto ma in estate avevo promosso la Roma come una delle prime rivali dei bianconeri. Ha inserito giovani interessanti in un gruppo già competitivo».
Poi l'operazione Zeman è fallita.
«Baldini dopo l'esperimento Luis Enrique aveva puntato sul sicuro con lui. Da lontano è difficile sapere perché non ha funzionato. A inizio stagione tutto sembra giusto, tutti sembrano bravi, i tifosi contenti poi guardi la classifica, ti spaventi e l'allenatore paga. È successo a me con il Milan. Anche se lì il divorzio arrivò a fine campionato».
Non sono bastate le prodezze di Totti...
«Non mi sorprende il rendimento di Francesco. È capitato anche a Del Piero, Maldini, Costacurta. Il campione che vuole restare ad alti livelli accetta di sacrificare qualcosa del privato per essere ancora più forte in campo. Questo è il segreto di Totti».
E le polemiche su De Rossi?
«Il De Rossi calciatore non può essere oggetto di discussione perché è fortissimo. Da osservatore lontano non posso andare oltre».
La Roma ha tanti giovani talenti.
«Ho un debole per Lamela. Mi piace il suo caracollare, come calcia, ha qualità e qualcosa in più rispetto a Destro e Osvaldo. Mi incuriosisce Pjanic, vorrei vederlo dal vivo».
Esiste un'anti Juve?
«Il Napoli. Lasciate perdere il passo falso in Europa League. Capita. Mazzarri ha fatto un gran lavoro. È dietro ai bianconeri anche se in estate gli hanno portato via Lavezzi, il più importante dopo Cavani. Chi deve vincere di solito non vende i campioni ma li compra. L'anno scorso ho visto dal vivo le partite di Champions tra Napoli e Manchester City e ho capito che El Matador è di un'altra categoria. Lotta, corre, fa gol sia in contropiede che in area, magari circondato da 4-5 avversari. Ma è anche merito di Mazzarri, lo ha convinto a diventare un giocatore totale e non solo un bomber». (...)
Prandelli può lavorare su una bella nidiata.
«El Shaarawy, Balotelli, Destro, De Sciglio, Verratti, Insigne: ragazzi che sono già andati "a scuola", militano in grandi club e che fanno la Champions. Se Prandelli riuscirà a mixare questa gioventù con l'esperienza dei Buffon, Pirlo, De Rossi e Chiellini, la miscela può far saltare il banco già ai mondiali in Brasile».