La penna degli Altri 05/02/2013 10:39

Calcio sotto choc: 380 partite truccate in Europa

 
SEDICI MILIONI DI EURO Il giro d’affari accertato da questa operazione, che l’Europol ha chiamato operazione Veto, sarebbe di 16 milioni di euro complessivi, con otto milioni in termini di scommesse più altri due milioni sborsati per aggiustare le partite corrompendo dirigenti e calciatori. «Abbiamo scoperto un’attività di combine mai vista prima». Sono le parole di Rob Wainwright, il direttore dell’Europol che ha indagato con la collaborazione delle forze dell’ordine di tredici nazioni, ha affermato che l’Italia è esclusa da questa vicenda se non per una partita, che è già inclusa nel fascicolo della Procura di Cremona e ben nota anche la Procura della Federcalcio. È in Austria, in questa operazione Veto, il campionato maggiormente implicato per quanto riguarda la spesa con partite come Kapfenberg-Austria Vienna taroccata con 140 mila euro; Red Bull Salzburg-Hartberg, invece, è la gara sulla quale si sarebbe registrato il massimo guadagno in scommesse con 700 mila euro. L’Austria non è però il Paese più interessato, o meglio maggiormente coinvolto, da questo scandalo. Sono Turchia con 79 partite e Germania con 70 le nazioni prime in questa classifica, che non è di merito, seguite da Svizzera (41), Austria (16) e Belgio (24).
 
ORGANIZZAZIONE DELL’ASIA Il cuore dell’organizzazione malavitosa sarebbe in Asia e proprio grazie al controllo dei flussi di denaro sui siti delle scommesse del continente gli inquirenti hanno individuato affari spesso loschi, con Singapore al centro con il clan degli zingari motore delle operazioni. Le indagini sono cominciate quattro anni fa e in Germania, nazione tra le più attive per contrastare il fenomeno, sono stati individuati 151 dei 425 indagati e 14 sono già stati condannati per una pena complessiva di 39 anni mentre le persone finite in manette sono almeno cinquanta. Il tentativo sarebbe quello di smantellare l’intera organizzazione malavitosa ma l’operazione è complessa anche perché esistono dei freni. Le leggi di Singapore sono diverse dalle nostre, ha spiegato il direttore di Europol, e questo comporta estrema difficoltà per porre fine a un problema la cui soluzione è complicata. Il lavoro dell’Europol è affiancato da quello di Eurojust e di Interpol oltre che dalle forze dell’ordine di numerosi Paesi che analizzano documenti, e-mail, dati anomali sulle scommesse ma per trovare una soluzione definitiva la strada è davvero lunga. Emine Bozkurt, europarlamentare olandese relatrice per il Parlamento europeo in materia di partite truccate, ha chiesto alla Ue di «agire con forza e le cifre emerse adesso devono essere un chiaro campanello d’allarme per tutti».