La penna degli Altri 05/02/2013 08:41

Andreazzoli, la normalità al lavoro

IL DISCORSO Il Franco Baldini ha spiegato per filo e per segno ai giocatori perché si è arrivati all’esonero di Zdenek Zeman, inchiodando i giocatori alle loro responsabilità. È stato spiegato, senza toni accesi, che si è voltato pagina e che non ci saranno più alibi per nessuno. Un discorso di maniera, in sostanza, ma doveroso in un momento così delicato. Andreazzoli ha ascoltato il tutto in silenzio poi, senza troppi occhi intorno, si è soffermato a parlare con i senatori della squadra, con i quali ha un rapporto (da sempre) molto buono. Ha avuto un colloquio sia con Stekelenburg che con Goicoechea, ad esempio. E, ovviamente, si è fatto una bella chiacchierata anche con . Il rapporto di amicizia con gran parte della squadra non gli ha poi impedito di dirigere l’allenamento con il piglio del veterano. Sotto lo sguardo attento a bordo campo del ds e di Franco Baldini.
 
ADDIO DOPPIE SEDUTE Inevitabilmente, il lavoro di ieri della Roma somigliava parecchio a quello visto negli anni passati con Luciano Spalletti. Flessioni e non gradoni, per dirne una. Niente di straordinario, continue partitine a tema ad altissima velocità su campo e porte più o meno ridotte, ripetuti consigli ad alta voce, ricerca dell’intensità. E, come sempre accade i primi giorni di scuola, allievi attenti e smaniosi di fare per bene il compitino (Dodò non ha terminato il lavoro, Marquinho si è allenato a parte). Andreazzoli, immancabile cappellino in testa, dirigeva le operazioni e Muzzi, promosso dai Giovanissimi, più i preparatori Franceschi e Chinnici, cercavano di sviluppare un allenamento su ritmi molto alti. Oggi la replica (ancora di pomeriggio: soltanto sabato rifinitura al mattino) in attesa di poter avere il gruppo al completo, cosa che non accadrà prima di giovedì/venerdì, per preparare la trasferta di domenica a Genova contro la Samp. Abolite le doppie sedute di allenamento. Un netto taglio rispetto al passato zemaniano: una “vittoria” della squadra?
 
I CORI Un gruppo di circa cento tifosi ha atteso ieri pomeriggio l’arrivo dei giocatori e non sono mancati i cori di scherno, mentre ci sono stati soltanto applausi per Zeman, arrivato al Bernardini (con il fido Cangelosi) durante l’orario di allenamento per parlare con i dirigenti e per svuotare l’armadietto. Intorno all’impianto un nutrito spiegamento di forze dell’ordine.
 
L’ADDESTRAMENTO Ovviamente, l’allenamento di ieri (con soli 9 giocatori della prima squadra) non ha fornito alcun tipo di indicazione in merito a come giocherà la Roma andreazzoliana. Va registrato, però, che il nuovo allenatore della Roma si è confrontato con alcuni giocatori anche per capire direttamente da loro che tipo di calcio potrebbe essere quello più adatto al particolare momento della squadra. L’ipotesi che venga innanzi tutto tentato di migliorare la fase difensiva è quanto mai d’attualità. Ieri non è stato provato niente: impossibile farlo, del resto, viste le assenze. Se ne riparlerà. E pure in fretta.