La penna degli Altri 14/02/2013 09:28

Adesso tutti zitti, ci pensa Totti

ra febbraio. L’8, per l’esattezza. Sulla panchina c’era ancora Fabio Capello, in campo, tra gli altri, pure Samuel, e Cassano. Ma in mezzo a tento passato c’era anche il nostro presente e il futuro: . Una prestazione monumentale, un gol su rigore a prendere l’angolino per non farci arrivare Buffon mentre Cassano dava le spalle alla porta per quanto era importante. Francesco invece guardò bene in faccia tutti, compreso Tudor: “4 zitti e a casa”. Quattro a zero alla di Lippi, roba da raccontare ai figli, una giornata storica.

Quasi come quel 23 dicembre del 1995 quando la Roma di Mazzone andò a vincere lì, a Torino, 2-0 con l’autogol di Ferrara che era stato preceduto dalla rete di Balbo. E alla fine per Abel ci fu l’uscita tra gli applausi per far assaporare quella vittoria a un ragazzino che era già più di una splendida promessa, tale . Un minuto in campo per la sua prima vittoria contro la . Non l’ultima in assoluto e nemmeno l’ultima a casa loro. Anzi, il capitano si è divertito spesso a fargli lo sgambetto a Torino.

Come quella volta con lo scudetto sul petto quando furono decisivi i gol di Batistuta e Assuncao. Oppure, ed è storia decisamente più recente, come poco più di tre anni fa. In piena rimonta sull’Inter dopo l’avvento di Ranieri al posto di Spalletti. Il solito gol di Del Piero a far immaginare una notte amara e poi la Roma capace di risorgere, grazie proprio Francesco che mette palla sul dischetto, paura zero, a guardare negli occhi ancora una volta l’amico Buffon. Bum, palla dentro e poi e mostrare l’indice agli juventini che tanto per cambiare lo avevano preso di mira. Ci pensò poi il “gialloroscio” Riise a far impazzire tutti di gioia, ma l’immagine che resta è proprio quella del capitano: “zitti tutti”. Parlò lui.

E prenderà la parola anche sabato sera, per provare a far esplodere di nuovo l’Olimpico, a modo suo, a suon di gol. Sono 223 quelli in serie A (di cui sette alla ), se domenica a Marassi Osvaldo non avesse preso quel pallone per poi calciarlo scelleratamente tra le braccia di Romero, probabilmente sarebbero già 224, probabilmente la Roma non avrebbe perso quella partita e sarebbe già tornato qualche sorriso sul volto dei romanisti. Non è andata così, nelle casella delle vittorie del 2013 in campionato c’è ancora un orribile zero e c’è bisogno di cancellarlo proprio contro l’avversario di sempre, quello più difficile. Bisognerà farlo ritrovando la vera Roma, quella che si è smarrita. Bisognerà farlo in silenzio. Almeno fino a sabato sera. Poi zitti tutti. Parlerà lui