La penna degli Altri 08/02/2013 08:37
A lezione da Andreazzoli. Primo capitolo: come difendersi
La scelta Qui, però, Andreazzoli studia soprattutto come difendersi dagli attacchi avversari, cosa che in questo momento alla Roma serve come il pane, visto che ha la seconda peggiore difesa di tutta la Serie A (peggio finora ha fatto solo il Pescara). E la scelta, contro i giochi da fermo, è la zona totale. Dei vari schemi pubblicati nello studio di Andreazzoli ne abbiamo scelti tre: il primo è la difesa su calcio d'angolo avversario, il secondo contro una punizione laterale, con lo sviluppo consequenziale (campetto numero tre) e la trasformazione da fase difensiva in offensiva. Tutti e tre gli schemi basati su tre variabili: pallone, spazio e tempo, con il coinvolgimento diretto di tutti gli 11 giocatori.
Gli schemi Nel campetto n.1, quindi, la difesa a zona su calcio d'angolo. Il giocatore n.4 deve preoccuparsi di non far entrare la palla veloce e contrastare le «spizzate» sul primo palo, il 7 si deve occupare della battuta in coppia, l'11 del tiro da fuori dopo le ribattute. 2 e 5 della copertura al portiere (1) sulle traiettorie veloci, mentre 5, 6, 8 e 9 devono essere i giocatori più coraggiosi, dotati di chili e centimetri, per difendere la zona più pericolosa e più soggetta ad attacchi (il 3 copre il secondo palo, il 10 è il «tattico», curando la copertura lontana su rimbalzi o deviazioni). Il campetto n.2. e il n.3 sono invece collegati: nel n.2 si difende con densità su una punizione laterale, cercando poi di sfruttare il campo in ampiezza e profondità. Nella fattispecie, nel n.2 il portiere recupera palla (finché non ne entra in possesso, la squadra resta raccolta intorno a lui per proteggerlo da eventuali errori). Con il pallone in mano, poi, cerca dalla parte opposta il n.11 (che nel frattempo avrà provveduto allo smarcamento), che poi appoggerà al 10. Quest'ultimo avrà quindi tre opzioni: o giocare l'uno-due ancora con l'11, lanciare centralmente per l'8 o ribaltare il gioco a sinistra per il 9. Soluzioni che vedremo già a Genova? Forse, basta aspettare domenica per capirlo.