La penna degli Altri 20/01/2013 09:39

Zeman: "Le grandi non cambiano il loro modulo"

Sentitelo qui, alla vigilia di Roma-Inter, quando reagisce al solito epiteto («integralista») che un po’ lo imprigiona e un po’ lo inorgoglisce: «Io continuo e pensarla a modo mio. Le squadre che hanno fatto la storia del calcio hanno sempre proposto il loro gioco. Il gioca un certo tipo di calcio e non ha mai cambiato, il Real Madrid dei tempi d’oro ha sempre giocato il suo calcio senza adattarsi all’avversario, l’Ajax dei tempi d’oro è sempre andato per la sua strada. Vorrei che anche la mia squadra imparasse a esprimere un calcio suo». Con strategie e sistemi diversi, è stato lo stesso tentativo che ha provato a importare Luis Enrique un anno fa. Solo che il calcio si fa con i calciatori e la Roma non ha raggiunto il livello del Real Madrid di Di Stefano e Puskas, cinque volte campione d’Europa tra il 1955 e il 1960, o dell’Ajax di Cruyff degli Anni 70, né tanto meno del dominatore di Pep Guardiola. Contro questa verità si è già scontrato Luis Enrique, si sta scontrando Zeman e, almeno finché Baldini e non costruiranno una squadra di valore internazionale, si scontrerebbe qualsiasi uomo della panchina. «Ma la tattica un fatto soprattutto mentale - contesta Zeman -, i giocatori devono capire di potersi adattare a un determinato sistema di gioco». (...)

RIPRISTINO - Paradossalmente, in perfetta logica zemaniana, la Roma che ha vinto con sofferenza e grinta a Firenze non lo ha soddisfatto: «In Italia si guarda solo al risultato. Penso anche alla partita d’andata con l’Inter. Abbiamo vinto con due gol di scarto ma se avesse vinto l’Inter non ci sarebbe stato niente da dire perché la partita è stata equilibrata. Nel secondo tempo mercoledì difendevamo in cinque, perciò ripeto che la soluzione della difesa a tre vale per le situazioni di emergenza ma non sarà mai riproposta se non ce ne sarà bisogno. Già a Firenze, se fosse stato disponibile uno tra Osvaldo e Lamela in attacco avrei giocato con quattro difensori».(...)
 
COERENZA - Forse, se lo avesse fatto altre volte in carriera sarebbe riuscito anche a vincere qualche trofeo. Ma Zeman non ragionerà mai su questo piano: «Contro l’Inter cercheremo di giocare a modo nostro, perché l’emergenza è finita». L’aveva già comunicato ai giocatori, di rientro da Firenze: «Ci siamo a tre dietro ma forse è stata la prima e l’ultima volta».(...)