La penna degli Altri 06/01/2013 09:35

Totti prende Bergomi

Era il 2001, e Pecchia rinviò l’appuntamento col tricolore di una settimana. . È il grande enigma, il punto interrogativo, il dubbio. Ieri si è allenato con il gruppo, è stato schierato in un undici che contemplava tra l’altro anche Marquinho («in questi due giorni ho provato di tutto», ha chiarito però Zeman) ma le parole del Maestro fanno temere una destinazione precisa: la panchina. In questa Roma (oddio, in questa... in qualsiasi) ruota tutto attorno al . Lo impone la logica, prima ancora che il cuore. «Vediamo domani come sta», diceva ieri Zeman. Domani, quindi oggi. È chiaro, è lapalissiano, che il Maestro farà di tutto per mandare stasera in campo Francesco. Che però - attenzione - non ha la febbre. Sulla carta, può giocare. Qualora invece il tecnico la pensasse diversamente, le opzioni sono un paio: a sinistra, Lamela a destra, Osvaldo al centro (ma pure lui non è che stia benissimo, sempre a detta di Zeman), altrimenti sulla fascia mancina, o Osvaldo centravanti e poi Lamela. o Osvaldo. Già.

C’è chi sostiene che Mattia questo posto se l’è meritato, ma quello che dice Zeman post conferenza ai giornalisti della carta stampata suona, se non come una mezza bocciatura, quasi: «Eh, . ha bisogno di lavorare». Tradotto, là davanti è un rebus. E anche dietro non si scherza. Se gioca, come qualunque Romanista con la erre maiuscola e persona sana di mente si augura, la linea di centrocampo dovrebbe (potrebbe) essere composta - leggete da destra verso sinistra - da , , e Bradley più che . In difesa non dovrebbero esserci sorprese: Goicoechea tra i pali e linea formata da Piris, Burdisso, e Balzaretti. Dodò è per adesso ancora un tifoso. Ieri ha twittato «partiti per » e ha pubblicato l’immagine del Frecciarossa. Quella che ci manca a sinistra. Una volta c’era, era un Pendolino e la Roma fu campione. Ma Dodò sta crescendo. E chissà che un giorno tutto d’oro...