La penna degli Altri 21/01/2013 09:11

«Pareggiare non basta più»



Il rigore trasformato da nasce dalla sua caparbietà, nonostante le moviole non riescano ancora a decidere quanto sia stato giusto mandare il numero dieci dal dischetto. Bradley infatti, conferma a metà: «Sul campo sembrava rigore, poi voi avete potuto rivedere le immagini in tv. Lascio a voi i commenti». Anche perché, rigore a parte, le occasioni anche questa volta non sono mancate: «Nelle ultime 3-4 partite abbiamo sbagliato troppo davanti alla porta, ma questo è il calcio: a volte vanno dentro, a volte no».



Chi parla di fatica, senza dimostrarne però minimo accenno è Marquinhos, deluso, ma sorridente: «Ci siamo stancati tanto a Firenze, oggi ne abbiamo risentito. Siamo comunque contenti, e credo che raccoglieremo presto i frutti se continueremo a lavorare così». Un errore di comprensione con il suo compagno nel movimento vincente di Guarin per Palacio: «Non credo che sia stato un grande sbaglio, più che altro direi che è giusto fare i complimenti a loro per l’azione che hanno costruito». D’altronde, la prova del diciottenne rimane comunque positiva, ennesima dimostrazione di un ragazzo umile e sempre pronto a mettersi in discussione: «Sono contento di come sta andando la mia avventura a Roma, ma devo continuare a lavorare. Mi fanno spesso i complimenti e ne sono orgoglioso: ora però quello che importa è il bene del gruppo». Fra tre giorni poi, di fronte a lui tornerà a farsi vivo Palacio, in una competizione che per Marquinhos vale tantissimo: «Per noi sarà come una finale di , siamo qui perché vogliamo vincere, sia lo scudetto che la Coppa Italia. Le voci di mercato non mi interessano anche se è bello essere accostato a squadre come il . Palacio è fortissimo, sarà fondamentale non dargli spazio». Con un messaggio finale di ottimismo ai tifosi: «Usciremo da questo momento con una vittoria, a testa alta e con la solita forza che ci ha sempre contraddistinto».