La penna degli Altri 22/01/2013 08:43

L’attacco di Zdenek non sa più segnare

 
INVOLUZIONE Sembra incredibile, ma la squadra che prima del Milan aveva segnato quattro gol anche alla (nel mezzo la pessima esibizione, prima volta senza segnare a Verona contro il Chievo), si è bloccata. Lamela, ad esempio, nelle ultime tre partite è rimasto a digiuno; Osvaldo ha firmato un gol tanto bello quanto inutile a ; ha interrotto il digiuno dal dischetto, realizzando il primo calcio di rigore della stagione. Ma il dato che maggiormente risalta è che la Roma, nel 2013, ha costruito davvero poco. O se l’ha fatto, come a , non è stata capace di concretizzare.
 
LE RESPONSABILITÀ Di fronte ad una situazione del genere, sarebbe sbagliato rintracciare colpevoli e innocenti. Non può non esserci un concorso di colpa tra chi gestisce e allena la squadra e la squadra stessa, intesa come giocatori. Se, ad esempio, sbaglia l’impossibile, Zeman può entrarci poco; ma se la Roma soffre i moduli, spesso cambiati in corsa, degli avversari, il boemo non può essere esente da rimproveri. Il ha giocato in contropiede, e ha fatto quattro gol; il Catania dal è passato al e ha vinto la partita; l’Inter, partita con il 3-5-2, nella ripresa s’è messa con la difesa a 4 e non ha rischiato più niente. Potrebbe non essere un caso che la Roma abbia costruito (e sprecato) tanto quando, a Firenze, si è sistemata con il 3-4-3 con un solo attaccante di ruolo.
 
I NUMERI Analizzando la classifica, la Roma ha il secondo attacco del campionato (con le tre reti di Cagliari), ma ha una differenza-gol di +9: la capolista, miglior attacco, ha una differenza-reti di +31. E questo aiuta a capire un sacco di cose. Se proprio non riesci a segnare, cerca almeno di evitare di prendere troppi gol. Una filosofia che non appartiene a Zeman, per il quale non esistono mezze misure.