La penna degli Altri 28/01/2013 09:23

Gol, svarioni, divertimento, orrori e un punto a testa che non serve a nessuno



Ma ieri era soprattutto la partita di Zeman, il giorno in cui verificare la «vicinanza» del gruppo all'allenatore dopo le accuse clamorose della vigilia. Ne è uscito un responso a metà: la Roma ha giocato a tratti, non si è tirata indietro ma non ha dato neppure l'anima. Il boemo è stato salvato da due «fedelissimi» come e soprattutto Tachtsidis. La sensazione, però, è che prima o poi gli toccherà pagare il conto con un addio sempre più inevitabile. Al Dall'Ara la Roma poteva vincere e perdere. Prima rimontata e poi di rincorsa, ha pareggiato per la seconda volta di seguito gettando via l'ennesima occasione per avvicinarsi a quelle davanti. Se avesse vinto ieri e con l'Inter ora sarebbe a cinque punti dal terzo posto.



Rimpianti sì, ma fino a un certo punto. Perché una squadra che incassa 38 gol in 22 partite, esposta all'avversario a ogni pallone perso, e incapace di vincere anche quando segna tre gol non può pensare di ambire al podio del campionato più «cinico» del mondo. Dalla roulette di è uscito un 3-3, risultato pazzo ma tutto sommato logico per una partita giocata praticamente senza portieri e difese. E pensare che nella prima parte la Roma è riuscita a finalizzare le prime due occasioni create, sfruttando un regalo e mezzo di Sorensen, il peggiore dei suoi: ecco perché i tifosi bolognesi contestano duramente la società per la cessione di Portanova. e confezionano, (secondo gol di fila e secondo al che gli porta fortuna come l'Inter) e Osvaldo finalizzano, in mezzo la rete di Gilardino a sfruttare la prima sbavatura di Goicoechea. Nell'esultanza «moscia» dei giallorossi c'era il presagio di come sarebbe andata. Roma in vantaggio ma per nulla convinta di portare a casa la gara.



E infatti Gabbiadini, controllato male da Burdisso, ci ha messo poco a sorprendere ancora il romanista. Dopo aver rischiato l'autogol, a inizio ripresa il si è portato avanti quasi per inerzia, con l'ennesima frittata del duo Goicoechea-Burdisso e il gol del neo entrato Pasquato. La Roma poteva crollare e con lei Zeman, invece ha trovato la forza e le idee prima per pareggiare con la capocciata di un Tachtsidis in crescita su assist ancora di , poi per cercare di vincere.
Dodò e Marquinho hanno ravvivato la fascia sinistra, dall'altra parte ha provato a rendere speciale il suo esordio con qualche inserimento. Ma prima la mollezza dell'indolente Osvaldo, poi la stanchezza di Bradley hanno vanificato il match-point. A quel punto la fortuna ha dato una mano ai giallorossi e respinto due fendenti dell'ottimo Diamanti finiti contro il palo. Sarebbe stata una condanna eccessiva. Alla Roma resta comunque poco oltre alla speranza di centrare la finale di Coppa Italia e con lei l'Europa League. Ma da qui ad aprile di acqua sotto i ponti ne passerà parecchia. Zeman si aggrappi: la corrente spinge forte.