La penna degli Altri 22/01/2013 09:45
Domani sera tutti con Tachtsidis
Tachtsidis è stato accolto da salve di fischi e una valanga di pessimismo cosmico. È dura a 22 anni - li compirà il 15 febbraio, e rischia di essere un compleanno triste - dover prendere il posto di Capitan Futuro, di uno che sarà anche contestato da qualcuno ma che è pur sempre unicona del romanismo, un totem, un totem specie in confronto a un semi Carneade, uno che lanno scorso calcava i campi di Serie B. È dura. È pesante. Avverti la pressione. Se poi i tuoi tifosi non ti aiutano, in quei 45 minuti in cui indossi la maglia della Roma non porti una croce, ma un macigno.
La società sta cercando adesso di recuperarlo. Moralmente, più che altro. E questo un po dovrebbe far riflettere. Si può fischiare un calciatore della Roma non appena fa il suo ingresso sul terreno dellOlimpico? A Trigoria temono ora che la storia si ripeta, che Tachtsidis non venga aiutato in una partita che può decidere per davvero parte della stagione giallorossa. Perché il campionato è una cosa, e la Coppa Italia unaltra. Senza contare che chi contesta Tachtsidis, e magari sostiene (a ragione) Zeman, dimentica che lacquisto di Panagiotis è stato chiesto proprio dal Maestro. I risultati, le medie voto, le prestazioni: finora non è stata unoperazione felice.
Ma se Zeman ha voluto questo ragazzo, se lo ha chiesto espressamente a Sabatini, è perché crede in lui. È perché vede in Panagiotis quelle qualità che (finora, sempre finora) il centrocampista non ha tirato fuori, o quantomeno non del tutto. La storia della Roma è infarcita di casi come questo, di uomini che hanno sgomitato tra bordate di fischi, che hanno onorato la maglia nonostante i malumori. Delvecchio ci faceva vedere lorecchio. Odiato e poi amato come raramente si è amato a Roma un calciatore, per giunta non romano: milanese. Gli esempi, anche recenti, si sprecano. Perrotta cè ancora. Stesso ruolo o quasi di Tachtsidis, stessi dubbi della tifoseria.
E Tommasi? Giocava male, veniva contestato, era un altro semi Carneade. Veniva dal Verona. Anche lui. Poi un ritornello, un coretto, un inno allAnima Candida si impadronì dellOlimpico. «Gioca bene gioca male lo vogliamo in Nazionale», cantavamo. A 22 anni non è facile sobbarcarsi quello che della maglia non è un onere, ma un onore. Domani, Panagiotis avrà bisogno dei tifosi. Di tutti i tifosi. Anche di quelli che domenica lo fischiavano. Perché domani è un altro giorno, unaltra competizione, unaltra Inter, unaltra Roma. È la Coppa Italia, è il sogno di una stella dargento, è il sogno di tutti. Anche di Tachtsidis.