La penna degli Altri 31/01/2013 09:12

Di Livio difende il gruppo «Il problema? Il manico»

 
Sorpreso del campionato dei giallorossi?
«E chi non lo sarebbe? Certamente sorpreso ma in negativo. Se all’inizio dell’anno mi avessero detto che la Roma a gennaio sarebbe stata ottava, dietro al Catania, mi sarei messo a ridere».
 
Ritiene la squadra competitiva?
«Senza dubbio, la Roma per la qualità di molti suoi elementi è una squadra forte. Non può competere per lo scudetto ma almeno dovrebbe giocarsela sino alla fine per entrare in . Non può trovarsi a 9 punti dal terzo posto».
 
Che cosa ne pensa dell’operato di Zeman?
«Sono abbastanza critico. Un tecnico deve portarsi i giocatori dalla sua parte e non criticarli pubblicamente: i panni sporchi si lavano in famiglia e la famiglia di una squadra è lo spogliatoio. Di Zeman non condivido quello che dice e a dir la verità anche l’aspetto tattico non mi fa impazzire. La difesa è costantemente sotto pressione e rischia tantissimo. E tornando alle dichiarazioni che rilascia, inevitabilmente fanno male alla squadra. Nonostante lo conoscessimo tutti, io non me lo ricordavo così».
 
I calciatori hanno delle responsabilità di questo momento-no?
«Non è che si possono sentire con la coscienza pulita, anche loro sono responsabili. Se la Roma sotto porta sbaglia 5-6 occasioni a partita, poi è difficile prendersela solamente con il tecnico. Leggevo che ci sarebbero problemi perché Zeman li fa lavorare troppo ma sono il tipo sbagliato al quale chiedere certe cose visto che lavoravo anche quando tornavo a casa: l’allenamento della settimana paga sempre».
Nonostante la conferma, le parole del ds non lo hanno delegittimato agli occhi del gruppo?
«Nel momento in cui la società si intromette e lo fa come ha fatto vuol dire che Zeman ha perso forza e un calciatore se ne accorge».