La penna degli Altri 18/01/2013 10:49
De Rossi il leader. E un silenzio rotto con classe e ironia
In questo caso un lavoro inutile perché sulle parole di Daniele cè un biglietto con un destinatario preciso: Zdenek Zeman, che per giustificare lesclusione di Catania aveva detto di non vederlo bene in campo quando manca il bosniaco. Aggiungendo, e il riferimento era sempre al centrocampista di Ostia, che non decide la formazione in base allo stipendio dei calciatori e che il posto bisogna guadagnarselo sul campo. De Rossi per lennesima volta ha incassato da campione del mondo, ma stavolta non è rimasto in silenzio e alla prima occasione buona ha reagito. Con classe. Che lo abbia fatto dopo una grande prestazione come quella di Firenze - la sola della stagione insieme a quella col Milan, dicono i suoi detrattori - e non dopo prove meno brillanti può anche non essere un caso,ma non lo è nemmeno il fatto che alla prima occasione in cui Zeman ha cambiato modulo è tornato il miglior De Rossi, che ha voluto anche ribadire come la sua professionalità «in 12 anni non è mai mancata».
Entrambi, insomma, sono convinti delle proprie ragioni ma questo non significa che non si possa arrivare ad un compromesso - i due hanno scherzato riguardo al modulo durante il viaggio di ritorno in treno - che sarebbe la soluzione migliore per tutti. Di sicuro ne beneficerebbe la Roma, che al Franchi ha recuperato anche un altro calciatore importante come Nicolas Burdisso. Il difensore argentino è stato tra i migliori, perfettamente a suo agio in una difesa a tre completata da Marquinhos e Castan, anche loro impeccabili. Se prima di Natale si era sentito poco importante per la causa romanista e aveva preso in considerazione lidea di andarsene, ora quei propositi dovrebbero essere del tutto rientrati. Nico ha fatto vedere di poter essere ancora decisivo e Zeman gli ha dimostrato di contare ancora su di lui. Un leader vero, come De Rossi.