La penna degli Altri 20/01/2013 09:31

C'era una volta Stramaccioni in curva Sud

 

 
Abbonamento e disappunto Stramaccioni aveva fatto qualcosa in più: era stato abbonato in , per anni. Un legame nato ai tempi in cui giocava per la Romulea, che non si è interrotto neppure quando è passato alle giovanili del (che lo strappò proprio alla sua Roma): la Primavera giocava di sabato pomeriggio, la sera prendeva il treno, tornava a casa, e la domenica, prima di rientrare in convitto, se ne andava all'Olimpico. Con un certo disappunto della fidanzatina di allora, che un fine settimana su due lo vedeva sparire, peraltro per andare a vedere una Roma che, ai tempi di Mazzone e dell'inizio della presidenza Sensi, era piuttosto avara di soddisfazioni per i propri tifosi. Quando poi la Roma vinse lo scudetto, nel 2001, Stramaccioni c'era ancora: fece in tempo a vedere, oltre agli schemi di Zeman, i gol di Montella, poi diventato amico e collega. Smise poco dopo, quando era nuovamente tesserato per la Romulea, e la panchina non era più un passatempo, ma un impegno molto serio, che cominciava a puzzare di lavoro.
 
Coverciano e tabù Un lavoro che gli sta dando grandi soddisfazioni, visto che dopo aver vinto la baby con la Primavera dell'Inter Strama è diventato il tecnico più giovane della Serie A. Eppure la gioia professionale più grande, conoscendolo, è stata sapere che durante lo stage con le Under 19, 20 e 21 che si è tenuto nei giorni scorsi a Coverciano, c'erano addirittura 15 giocatori con cui lui ha lavorato tra i settori giovanili di Roma e Inter. E nell'elenco non c'è quell'Alessandro cui Strama cambiò il destino trasformandolo ai tempi degli Allievi Nazionali da trequartista a centrale. ormai è nel giro della Nazionale e per «ringraziare» Strama gli ha segnato uno dei tre gol con cui la Roma il 2 settembre scorso ha vinto a San Siro. Visto che Strama ha battuto tutte le grandi salvo sbattere tre volte su tre contro le romane, mai come stasera vorrà dare un dispiacere al suo vecchio amore.