La penna degli Altri 12/01/2013 10:42
Accuse anche a Ventura: "Ordinò di perdere"
Nel suo ultimo interrogatorio, datato 21settembre, Iacovelli ha raccontato particolari "pesanti" su altre gare. Partendo da un aneddoto: come si sta in panchina ai tempi del calcioscommesse. «Durante Bari-Treviso (del 2009, ndr)- si legge nel verbale - in panchina c´ero anche io. I giocatori avevano tutti le radioline nell´orecchio. Ci furono sicuramente delle giocate fatte - e non nascondo che l´ho fatto anche io - da alcuni ragazzi del Bari. Insomma si erano scommesse alcune partite. Una era l´Ancona, forse Albinoleffe-Ancona. Poi c´era il Rimini. E poi c´era una partita di serie A...». Quale? «Inter Atalanta. Era sicuro l´over». La partita effettivamente finì 4-3. «All´inizio avevano le facce che arrivavano giù, poi i risultati cambiarono e cominciarono a tirarsi su, a ridere, scherzare, si stappava champagne. Poi sicuramente sapevano che avevano fatto una grossa vincita.... Io non so come lo facevano a sapere: però le loro amicizie ce le avevano dappertutto...».
Iacovelli parla poi anche di Bari-Genoa, della stagione 2009-2010, tirando in ballo l´allora allenatore (oggi al Torino) Giampiero Ventura. La partita finì 3-0 per il Bari ma doveva essere un X. «Stellini mi disse che Ventura, che è di Genova, andò per concordare lo 0-0 (...) Un punto andava bene a tutte e due le squadre, il Bari non riusciva a fare risultato e le contestazioni si cominciavano a sentire (...)». Poi che accadde? «Qualcuno, come Almiron, siccome aveva sospettato che la partita si era venduta se la giocò e il Bari vinse 3-0. Poi sotto al tunnel successe di tutto perché Sculli si prese... non dico quasi a pugni, prese al secondo di Ventura per la gola, Sullo (...) Si sentivano le parole: "Pezzi di merda, non si fa così..." (...) perché la partita non doveva finire così».
Il racconto di Iacovelli prosegue. «Dal caos all´anno dopo... (...) Il Bari vinse con la Juve, giocammo a Genova noi in 11, il Genoa in 10, la c´è lo stampino di Ventura perché per i falsi dell´anno precedente disse: "Questa partita noi la dobbiamo perdere". Questa però è una mia deduzione (...) Sicuramente qualcosa è successo nello spogliatoio e poi di là è successo il patatrac perché nessuno più ascoltava il mister».
Tutto materiale che al momento non è stato verificato dai carabinieri, dal procuratore Antonio Laudati e dai sostituti Ciro Angelillis e Giuseppe Dentamaro. E che dovrà essere vagliato anche dagli uffici di Stefano Palazzi. Che avrà anche un altro compito: capire il ruolo delle società (dal Bari alla Samp, dalla Salernitana al Treviso). «Dal punto di vista logico - scrive l´ufficiale dei Carabinieri, Riccardo Barbera, nell´informativa finale - è inverosimile che i calciatori di una squadra cedano il proprio denaro per addivenire ad un risultato che possa giovare quasi esclusivamente alla società stessa». Ora tocca a Palazzi che già la prossima settimana potrebbe partire convocando i tesserati: nell´elenco sicuramente ci sarà Antonio Conte.