La penna degli Altri 03/01/2013 09:55
Abdullah, 27 ore in auto per vedere il Capitano
Commosso Dieci minuti, poi il ragazzo esce barcollante, con in mano una maglia di Totti e la foto della Roma autografata. Ci abbraccia commosso. «Ho realizzato il sogno della mia vita e non so se piangere o cantare. Sono nato in Arabia Saudita, ho 26 anni e tra pochi mesi mi laureerò in Ingegneria elettronica a Denver. Da quando avevo 6 anni sono cresciuto di pari passo al talento e alla fama di Totti. Mi ha fatto innamorare del calcio, è il più grande. Gioco da centrocampista e ho imparato a calciare grazie ai suoi filmati. Ne ho decine: a cominciare dal cucchiaio allOlanda. Li guardo sempre, lo chieda a mia moglie». Byan, biologa, sospira paziente dietro lelegante velo decorato: «Lo ama quasi quanto me». Sulamain annuisce silenzioso, stringendo la sorella e il cognato. «È il momento più bello della mia vita conclude Abdullah mi dispiace solo di non ricordare neppure una parola di ciò che Totti mi ha detto, ero troppo emozionato. Ma mi basta averlo visto, averlo conosciuto». Ci saluta deferente e si avvia alle prossime 27 ore di viaggio verso Denver. Stavolta promette che proverà a dormire, ma guardandolo bene, non è affatto certo che ci riuscirà.