La penna degli Altri 06/12/2012 09:08
Zeman racconta la sua verità
Come a dire: se gli sceicchi o chi per loro spendono certe cifre, preferiscono un attaccante a un centrocampista quasi 30enne. «Io non mai avuto problemi con lui, però - sottolinea l'allenatore - ci sono rimasto male per le parole dopo la sconfitta con la Juventus, oggi non contano». Quell'argomento l'hanno chiarito a quattr'occhi e ora Zeman spera «che De Rossi resti. Per me è un giocatore importante, ha fatto bene in passato e spero lo faccia anche quest'anno. Dipende dalla sua voglia». Lo stesso dicasi riguardo all'impiego con la Fiorentina: le prove di ieri dicono tutto e il contrario di tutto. «Ho una settimana di lavoro per decidere, Daniele negli ultimi tempi si sta allenando bene, con molta applicazione».
Negli ultimi tempi, appunto. Chi riempie il cuore del boemo dall'inizio è Totti. «Mi ha dato soddisfazioni 13 anni e me le dà oggi. Spero riesca a trascinare anche i compagni». Dopo tre vittorie di fila la strada sembra all'improvviso in discesa. «Più che ai risultati guardo alle prestazioni: a parte Torino e Pescara ci sono sempre state. Io stranamente - racconta Sdengo - sono stato sempre tranquillo. La mia Roma la vedo dal ritiro estivo, poi è normale che possa sbagliare. Mi sto adattando all'avversario? In certe occasioni ce n'è bisogno, ma io cerco di fare il calcio in cui ho sempre creduto». Con qualche accorgimento: Zeman lo ha ammette quando sottolinea che «prima si dava più importanza all'allenatore e alla società, ora ai giocatori che sono investimenti e vanno protetti». Di necessità virtù. Intanto c'è da sfidare Montella. «Sta facendo bene, lo apprezzo perché gli piace attaccare». Quando parla Zeman è impossibile evitare l'argomento Juventus. «A Conte dico "buon rientro". La Juve ha fatto bene anche senza di lui in panchina. E poi ho visto che loro avevano tre allenatori... Le squalifiche sono fatte per penalizzare, non per premiare». Fin qui c'eravamo arrivati.