La penna degli Altri 18/12/2012 09:35

Romagnoli: «Il Milan? Sono pronto»



Contro il capocannoniere El Shaarawy («che non ho mai incontrato da nessuna parte perché sono troppo piccolo») potrebbe essere il secondo ’95 a esordire in Serie A (più precoce di lui soltanto l’interista Lorenzo Tassi, che debuttò sedicenne nel 2011 con la maglia del Brescia), intanto era il più giovane di tutti nell’ultimo raduno del 2012 dell’Under 21 di Devis Mangia, anche se oggi non esordirà nell’amichevole contro l’Under 21 di Serie B, perché in serata ha lasciato la Borghesiana per un affaticamento muscolare alla coscia destra. Un forfait a scopo precauzionale, a Trigoria nessuno vuole rischiarlo. «Sono orgoglioso di questa convocazione, è arrivata in un momento importante e sto cercando di dare il massimo perché se lavoro bene magari avrò anche una chance per giocarmi il posto in Israele e poi potrebbe anche essere un trampolino di lancio per la Roma. Sono l’unico qui che non ha esordito fra i professionisti in campionato, ma credo che per il mister sia stato decisiva la partita con l’Atalanta».



Fino alla gelida notte di Coppa Italia, il difensore che ha stregato Zeman dimostrando classe, personalità e anche parecchio spirito di sacrificio, per giocare una partita aveva dovuto aspettare l’azzurro e non sempre era bastato, perché in Under 19 gioca sotto età e capita che Evani gli preferisca compagni più grandi che giocano sì, ma in Primavera, dove lui quest’anno non ha mai messo piede, «anche se qualche partita con loro l’avrei fatta senza problemi. Però in questi tre mesi non mi sono mai scoraggiato, anche perché intorno a me ho sempre sentito la fiducia del mister. Sono stati mesi di duro lavoro, in cui ho pensato soltanto a fare bene. Se sarebbe stato meglio andare a giocare, magari in Serie B? Ma no, io sto bene alla Roma. Ero il più piccolo di tutti, è normale che non giocassi: devo solo lavorare, poi se capita l’occasione di giocare, devo essere bravo io a sfruttarla». Nell’ultima settimana gli sono arrivati i complimenti di , quelli di Burdisso, tante richieste di autografo e pure la convocazione di Mangia:
«Sicuramente è un grande momento, è come se negli ultimi dieci giorni la mia vita avesse accelerato tutto insieme. Burdisso è stato veramente gentile, l’ho ringraziato già dopo la partita. Orgoglioso delle parole del ? Beh, voi che dite...». E dire che invece la popolarità è una cosa che ancora rifugge: «Per fortuna abito fuori Roma, quindi qualche autografo l’ho firmato giusto a Trigoria. Ma io sono sempre lo stesso ragazzo di Nettuno, quartiere San Giacomo». Di sicuro da luglio in poi è migliorato: «Sì, moltissimo. Anche se in allenamento ancora non mi azzardo a toccare !».