La penna degli Altri 11/12/2012 09:36

Roma, voglia di Coppa



Sarà una serata di occasioni per qualche escluso eccellente degli ultimi tempi. A partire da e Stekelenburg. sì, ma senza esagerare. «Da una parte vorrei cambiare la squadra - spiega Zeman a Roma Channel - dall'altra mantenerla visto che le ultime partite mi hanno dato soddisfazione. Spero di non sbagliare se farò qualche cambio». Il primo dovrebbe essere in porta: Stekelenburg è pronto a rientrare. Oltre allo squalificato Lamela, riposo in vista per - ma il capitano «può giocare sempre» secondo Sdengo - l'acciaccato (affaticamento al polpaccio sinistro) e . Davanti possibile tridente con a sinistra, («non si cosa può succedere sul mercato ma voglio onorare il contratto fino al 2015» ha detto all'Equipe) confermato dall'altra parte e Osvaldo al centro. In mediana Bradley, regista e uno tra Perrotta e Marquinho. Dietro probabile chance per Dodò, anche se il boemo ammette: «Non riesco a esprimermi su di lui. Ha grosse qualità ma non le fa ancora vedere: ha bisogno di tempo». Al centro si rivedrà Burdisso, mentre Zeman non intende rinunciare all'enfant prodige Marquinhos. Parlando bene del 18enne brasiliano, tira una stoccatina a . «Marcos si è inserito alla grande, però gioca con la limitazione di : segue più lui che il suo istinto». Tradotto: dovrebbe dar meno retta al più anziano quando gli chiede di arretrare. Quello che ancora non convince Zeman è proprio l'atteggiamento in fase difensiva. «La squadra risponde più quando deve proporre, gli attaccanti non sempre aiutano. Giochiamo come vorrei, magari manca qualche sovrapposizione in più: spesso ci chiudiamo nel mezzo senza sfruttare gli spazi esterni. Dobbiamo migliorare, niente è perfetto: la vittoria con la dà motivazioni per crescere». La nuova classifica fa venire l'acquolina in bocca. E Zeman stila la sua personale graduatoria. «La è la squadra che mi ha fatto maggiore impressione finora, dopo di loro c'è il , nonostante la sconfitta a San Siro».



La Roma non vuole essere da meno, ma l'invito alla calma arriva da Baldini che si è scelto un interlocutore d'eccezione come Francesco De Gregori per ricordare che «serve ancora tempo. Non bisogna pensare - spiega il intervistato dal cantautore su Radio Capital - di aver fatto troppo bene sin qui: lo scetticismo è un male di questa à ma troppa euforia può fare anche peggio». Parole sante.