La penna degli Altri 10/12/2012 17:21
Il tempo infinito di Totti
Lo davano finito con il calcio "tiki-taka" di Luis Enrique, è stato uno dei pochi a salvarsi da una stagione devastante, che ha azzerato il tentativo di trasportare il modello Barcellona in Italia. Si scambiavano colpetti di gomito e risolini quando lo immaginavano in estate alle prese con i gradoni del boemo: lui gioca sempre, gli altri si alternano. Insostituibile, con un privilegio raro per chi conosce Zeman. Nessun inserimento rigido nel 4-3-3, ma possibilità di svariare, per riproporre a 36 anni il suo talento e per prendere per mano una squadra che, contro la Fiorentina, ha dimostrato di essere quella spettacolare e vincente che ci si aspettava da chi siede in panchina.
Quattro gol: due sono suoi e due sono assist, per lasciarsi alle spalle il monumento Giuseppe Meazza, salire al terzo posto e ritrovarsi a meno quattro da Gunnar Nordahl, entrato nella storia della serie A come uno degli attaccanti più implacabili. Sono 225 reti contro 221, impresa possibile. Sarà più complicato raggiungere Silvio Piola, primo assoluto a 274. Ma Totti ha un contratto fino al 2014, controfirmato da Rosella Sensi, allora criticata per questa scelta.