La penna degli Altri 24/12/2012 08:28
Il nuovo Lamela cocco di Zeman
Lamela è il simbolo della nuova avventura di Zeman sulla panchina della Roma. Largentino è il miglior marcatore giallorosso in questo torneo con 10 gol in 14 presenze (nemmeno Totti, Del Piero e Baggio, alla sua età, erano arrivati in doppia cifra in serie A). Nel campionato scorso solo 4 in 29 partite: la differenza è evidente. Ora è un altro giocatore, anche più decisivo, come dimostra lultima doppietta ad Amelia. E titolare per i gol, ma anche per il fisico e per la corsa, per la velocità e la tecnica. A convincere il tecnico di Praga che a fine agosto, prima del debutto in campionato lo etichettò come uno che «ancora non aveva capito i movimenti da fare sulle fascia», è stato però il sacrificio tattico. Erik suda anche quando non ha la palla e rincorre lavversario che scappa.
Anche Totti, sempre titolare in campionato (ha saltato solo la gara degli ottavi di Coppa Italia), sta andando meglio. E lo stesso Osvaldo, 9 gol in 13 partite del torneo e quasi tutti pesantissimi, ha un rendimento superiore a quello della stagione passata, comunque positiva, con Luis Enrique in panchina. La media dellitaloargentino nei primi quattro mesi di questannata è da applausi: 14 reti, comprese le tre in maglia azzurra e quella in Coppa Italia.
LATTACCO - Se Lamela più di ogni altro giocatore testimonia il lavoro di Zeman negli schemi offensivi anche le altre punte confermano di essere adatte a questa idea di calcio. Totti e Osvaldo avevano già avuto il boemo come allenatore, ma anche Destro si sta integrando. La Roma ha il miglior attacco della serie A: 42 gol, compresi i tre del successo a tavolino contro il Cagliari. Sarebbero quindi 39, come la Juventus prima in classifica. Insomma il reparto resta comunque il primo (a pari merito) del torneo, con le punte protagoniste: 30 reti, con le 4 di Destro e quella di Nico Lopez. Con 81 gol, i giallorossi chiudono in testa il 2012: Luis Enrique e Zeman, rispettivamente 39 in 22 gare e 42 in 18, superando gli 80 di Conte con la Juve campione dItalia e sempre al comando della classifica. In questa stagione sono 12 i giocatori che hanno fatto centro: lultimo della lista è Burdisso, a segno dopo più di un anno. Largentino e Castan sono gli unici difensori ad aver festeggiato. Entrambi di testa. Diventa unaltra caratteristica della Roma di questa stagione: è la squadra che finora ha firmato più reti, 10, con colpi di testa.
LA DIFESA - Cè anche laltra faccia della medaglia: la Roma conclude lanno con la peggiore difesa della serie A. Sono 62 i gol subiti, 35 con lasturiano e già 29 con il boemo. Il percorso è simile, anche se i giallorossi, con le sei vittorie nelle ultime sette partite (inclusa quella di Coppa Italia), hanno finalmente sistemato la differenza reti. Il saldo attivo, più 13, ha permesso al gruppo di Zeman di avvicinarsi alla zona Champions. A una giornata dalla conclusione del girone dandata, il sesto posto in classifica ha una visuale migliore sulla Grande Europa: solo 3 punti dal terzo posto e 4 dalla Lazio seconda. E vantaggio negli scontri diretti con lInter e la Fiorentina che al momento sono sul terzo gradino del podio.
LEQUILIBRIO - Zeman, dopo il derby, dovrebbe aver trovato lequilibrio nel suo assetto che resta spregiudicato, come dimostrano i 34 gol su 39 segnati dentro larea (la Roma è anche in questo caso la migliore), spesso invasa dai suoi giocatori. E già si è tolto una bella soddisfazione: mai, dopo 18 giornate, aveva conquistato 32 punti. Alla Lazio, nella sua prima stagione da allenatore biancoceleste, si era fermato a 31, piazzandosi poi al secondo posto. Il precedente non può che generare ottimismo.
La sua Roma giovane e spericolata ha fretta di crescere: sono 20 le reti su 39 realizzate nei primi tempi. Allinizio i giallorossi hanno spesso concesso il recupero ai rivali di giornata, adesso non più. Di sicuro la migliore condizione atletica può aver inciso. Da non sottovalutare, però, le scelte. Zeman sta cambiando poco gli interpreti, insistendo su 13-14 uomini. Tra questi cè il portiere titolare Goicoechea che giocando gli stessi minuti di Stekelenburg (8 gare e mezza) ha preso 11 gol, mentre lolandese 18.