La penna degli Altri 17/12/2012 09:08
Il furto di Chievo
Lo dicevano prima di Calciopoli, continuano a dirlo adesso: perché Calciopoli è una categoria dellanima, non solo ruberia contingente, truffa col telefonino di qualche campionato dei primi anni Duemila. La Roma doveva giocare meglio, ma alla Roma glielhanno rubata. Zeman forse ha sbagliato a non schierare dallinizio De Rossi e Stekelenburg (anzi, senza forse) e molto probabilmente ha sbagliato pure a togliere dal campo Miralem Pjanic quantè bello, ma alla Roma glielhanno rubata. Netto.
La Roma ha perso e doveva giocare meglio ma tra tutte le sconfitte questa è la più ingiusta (anche per come ha giocato, comunque relativamente sobria e quadrata, senza picchi schizofrenici come con lUdinese e col Bologna). E non è solo il gol di Pellissier, non è nemmeno il rigore su Totti causato da Dainelli, persino più chiaro di quello di Guana su Balzaretti, ma è tutto latteggiamento, persino la postura del signor Mauro Bergonzi di Genova che danno fastidio. E lammonizione di Castan in diffida per un fallo che non cera che dà il senso dellingiustizia, del così è perché a loro pare.
E Bergonzi viene dopo le due espulsioni a Stekelenburg (derby e Juve) e quella ridicola di Osvaldo a Milano, viene dopo larbitraggio di Carmine Giuni Russo di Nola in Coppa, e quello di Lino Banti da Livorno contro la Fiorentina. E dopo il rigore inventato per lUdinese allOlimpico (risultato finale 2-3), dopo i due gol in fuorigioco convalidati al Catania (risultato finale 2-2), quellaltro in fuorigioco a Parma (un altro 2-3). Troppo? Vero. Meglio il silenzio di Zeman, che resta quello degli innocenti. Lui lo hanno fatto semplicemente fuori per 15 anni. I ladri sono altrove, come disse una volta Osvaldo Bagnoli ai carabinieri (scesi fin lì per il rumore di un vetro rotto) indicando loro lo spogliatoio dello Juventus. Lui allenava il Verona. Che per noi, malgrado ieri, continuerà ad essere la terra dellultima trasferta libera prima dello scellerato avvento della Tessera del Tifoso; la trasferta dei ventimila, delle lacrime di Totti e di De Rossi; la trasferta dello striscione "Chi tifa Roma non perde mai". A meno che non arbitrino i Bergonzi di questo mondo.