La penna degli Altri 12/11/2012 10:05

Zeman: «Tutta colpa della sfortuna»



. A nove punti dalla terza posizione del , c’è il serio rischio di un’altra stagione anonima.
«Il campionato non se n’è andato, è da giocare, possiamomettere in difficoltà tutti. Noi abbiamo perso le partite per errori sciocchi o per sfortuna, aspetto che la fortuna giri anche per noi». A peggiorare la situazione due «casi» che possono scuotere un ambiente già demoralizzato: l’espulsione di , che non è stato convocato da Prandelli in Nazionale nonostante negli spogliatoi sia andato a chiedere scusa a Mauri, e il gesto polemico rivolto da alla panchina dopo il gol. «Mi dispiace per il gesto che ha fatto, la sua reazione è stata eccessiva. Per due giorni abbiamo parlato di questi rischi, che non bisognava reagire e non cedere alle provocazioni. Ho cercato di aiutarlo, sapeva di giocare da una settimana: bisogna cercare di tenere i nervi a posto, purtroppo non tutti ci riescono e quando si sente troppo il derby, si paga. è un ottimo giocatore, io devo pensare a un’ottima squadra e finora con lui in campo non abbiamo trovato il giusto equilibrio. La sua reazione? Ha già spiegato che non ce l’aveva con me». Quello che probabilmente Zeman non sa, è che il bosniaco è stato quasi tirato a forza davanti alle telecamere di Roma Channel dall’ufficio stampa romanista e non sembrava il ritratto della felicità. «Ho detto qualcosa - le sue parole - dopo il gol, ma era per me. Ero arrabbiato della situazione e del risultato. Ho fatto il massimo e per dire la verità ho sognato ieri di segnare davanti ai tifosi. Ero arrabbiato perché non era un gol importante, stavamo perdendo e in generale sono arrabbiato per la situazione. Ma non mi sono mai permesso di insultare nessuno dello staff e ancora di meno il mister ». «Non ho avuto confronti con Zeman - ha concluso - Io accetto le sue decisioni e do il meglio in allenamento. Mi alleno bene, faccio ilmassimo dal mio e lavoro tanto per giocare. Dopo le decisioni le prende il tecnico, forse mi devo adattare, ma io non mollo. Resto un professionista fino alla fine»