La penna degli Altri 20/11/2012 16:23
Zeman ritrova Pjanic e punti. Torino battuto e arrabbiato
Dal canto suo Zeman allontana il derby ma non lo cancella e non cancella neppure le pessime sensazioni offerte prima del vantaggio, prima di questa partita, le sensazioni delle prime giornate. E soprattutto non elimina il sospetto che alla Roma manchi ancora troppo e abbia troppe identità per essere banalmente, semplicemente, se stessa. Lamela vorrebbe eguagliare il record di Sciabbolone Volk (sette gol in sette partite consecutive), ma non ci riuscirà. I primi venti minuti sono confezionati da un dio nemico del calcio. Toro prudente e Roma che inciampa pure sui lacci degli scarpini. Solo due lampi, un contropiede devastante di Lamela che Osvaldo non onora di una degna finalizzazione (9) e un tiro a giro di Totti (18).
Osvaldo (caviglia con infiltrazione) effettua una spettacolare rovesciata: tutto perfetto se non avesse lisciato il pallone (21). Cose che rincuorano. Della Roma (vittoria a parte) sono i cross a casaccio o col piede poco convinto a spaventare di più, sono i movimenti indecisi dei singoli che rendono il gruppo eternamente slabbrato, è la non chiarezza nei rapporti, che di norma dovrebbero essere piuttosto intimi in una squadra, fra i reparti. Florenzi si danna, Pjanic è lunico che pensa sempre al tiro da fuori, Bradley a volte è presente a volte vien da pensare che stia leggendo, concentratissimo, un vecchio Ken Follett. Con o senza De Rossi (squalificato come Burdisso e Tachtsidis) il corpo Roma ha gli organi perennemente scollegati. Sempre un tocco di troppo.
Sempre una palla persa nel momento meno opportuno, o una percussione assurda, con gli altri che restano distanti metri, decine di metri. Mai un gesto armonico collettivo. Non è così che si va lontano. Al massimo si può andare in pizzeria, non in Champions League. Le gambe girano o no? Per una sera anche Totti è insolitamente impreciso. Il Toro si fa un po di coraggio e sullasse Cerci-Bianchi verifica se Goicoechea è sveglio (37). Primo tempo di bruttezza esemplare (è il primo chiuso 0-0 dalla Roma questanno). Con i giocatori, nella ripresa torna in campo anche la confusione. Balzaretti non indovina un cross nemmeno se Osvaldo glielo chiede in ginocchio. Le squadre in campo sono spaccate in due ma nessuna delle due ha voglia o forza per rammendare limbarazzante buco, dovuto alla scarsezza di molti degli interpreti o alla loro precoce stanchezza (non si sa cosa sia peggio).
Esce Totti. Zeman si affida a Destro e a Marquinho (per Florenzi). Paragonato agli altri, torinisti compresi, il brasiliano pare spiritato: entra in area e ottiene un rigore che larbitro non aveva visto: trasforma Osvaldo (25). Ventura butta dentro Sansone, che gli aveva regalato il pari in extremis a Napoli. Al 40 il 2-0 di Pjanic. Ma illudersi è fuori luogo. Per tutti. Oggi il verdetto su Cagliari- Roma: conferma dello 0-3 a tavolino o ripetizione della partita.
ACCORDO CON VOLSKWAGEN - La Volkswagen diventa partner istituzionale e fornitore ufficiale della Roma. Questo accordo si inserisce nel trend di internazionalizzazione del marchio Roma spiega lad Mark Pannes. Con gli americani, la Roma ha una dimensione multinazionale dice Nordio, dg Volkswagen