La penna degli Altri 04/11/2012 11:08
Zeman in trincea
E si sente le spalle coperte. «Non sono solo, la società mi ha sempre appoggiato. Sono responsabile di una squadra che finora non ha fatto quello che ci si aspettava e senza risultati è normale la sfiducia dellambiente. Ma questa Roma vuole fare grandi cose e ci riuscirà. Se fallisco si mette in discussione la mia carriera? Non mi preoccupo perché questanno farò meglio di prima». Meglio iniziare in fretta: le gare con Palermo e Lazio possono segnare il futuro del boemo. «Voi dite così - ribatte Zeman- ma per me tutte le partite sono decisive: il derby non è una guerra. Io mi sento come tutti gli allenatori. Siamo settimi, ci sono tredici squadre sotto di noi, allora tredici tecnici dovrebbero essere esonerati? Nel calcio può succedere di tutto e se la società non è convinta può cambiare, ma sono convinto che i valori prima o poi verranno fuori». Senza cambiare una virgola del sistema di gioco: di questo Sdengo è ancora più sicuro. «Perché dovrei modificare le cose se a me danno soddisfazione? Non cè bisogno di cambiare modulo, il Barcellona per esempio non lo famai. La società non mi ha mai suggerito cosa fare. Coni dirigenti per adesso andiamo daccordo, abbiamo gli stessi obiettivi. Totti dice che i giocatori mi seguono al 50%? Mi fa piacere che lui la pensi come me quando chiedo più disciplina e applicazione. I ragazzi devono abituarsi a fare certi movimenti, ci vuole tempo e convinzione ».
Zeman si appella poi agli episodi. «La partita di Parma, su quel campo, non la considero proprio: si è dovuto giocare solo perché non ci sono date per i recuperi. Prima abbiamo buttato due gare da vincere con Udinese e Bologna,col Catania abbiamo incassato due gol in fuorigioco: se avessimo otto punti in più in classifica adesso non parlerebbe di chi non gioca». Di Destro, tanto per fare nomi. «Se molti giocatori sono bravi e rimangono in panchina è una cosa solo positiva per la società. Destro lho voluto fortemente perché ci serve». Il tecnico conferma la linea dettata da Sabatini il giorno prima: la squadra è stata costruita in sintonia sul mercato. «Mi viene da ridere quando dite che certi calciatori non sono adatti al 4-3-3, devono solo capire come bisogna giocare» dice il boemo. E proprio il direttore sportivo ieri mattina si è presentato in campo prima dellallenamento per caricare la squadra. Niente ramanzine, ma un invito a dare tutto e la conferma che la società si fida tanto del gruppo e dellallenatore. Sullallenamento pomeridiano annullato venerdì, Zeman taglia corto:«Non è la prima volta che lo faccio e non sarà lultima». I giocatori stremati lo sperano vivamente.