La penna degli Altri 02/11/2012 10:12
Zeman, è finito il credito. Panchina appesa a un filo
«Basta anni di transizione, esperimenti e filosofia - è il pensiero della stragrande maggioranza dei tifosi - la Roma ha i giocatori per competere per la Champions e non è possibile fare brutte figure come quelle con il Parma, il Bologna o lUdinese». Una logica stringente, che porta dritti al cuore del problema: Zeman. La colpa maggiore che gli viene imputata è quella di essere poco flessibile e di non adattarsi lui ai calciatori che ha a disposizione piuttosto che pretendere il contrario. Che la Roma non sia una squadra costruita per le sue idee tattiche è sotto gli occhi di tutti, ma la gestione di molti calciatori - De Rossi, Destro, Pjanic, Burdisso - lascia perplessi come alcune sue fissazioni (Tachtsidis). Il fatto di aver accettato una rosa che non sentiva «sua», è considerata unaggravante.
Le poche cose buone - Totti in forma come non gli capitava da anni, lesplosione di Lamela e di Florenzi - sono seppellite dalle tante negative: nonostante la vittoria assegnata a tavolino con il Cagliari - ma la gara è ancora sub judice - la Roma è a 6 punti dalla serie B e ad 8 dal terzo posto, con 19 gol subiti in 9 partite la difesa è la peggiore della serie A. I punti sono 14, gli stessi di Luis Enrique a questo punto della stagione: allo spagnolo è stata data una stagione di tempo prima di dichiararne il fallimento. In molti si augurano che con Zeman non si ripeta lo stesso errore.