La penna degli Altri 02/11/2012 10:43
Non serviva il predicatore ma soltanto normalità
Il punto è un altro: dopo la stagione urticante e sanguinosa con Luis Enrique, questa Roma americana aveva ed ha bisogno solo di un po di normalità. Aveva ed ha bisogno di un tecnico che non le complichi la vita, lassecondi valorizzando i talenti che ha, non la intralci con continue sortite dialettiche o trasgressioni sul campo.
(...) Zeman è trasparente, il suo calcio, la sua storia sono lì , leggibilissimi da molti anni. La società ha sempre giustificato questa scelta, con lintenzione di dare una continuità almeno a quellidea di partenza di proporre un calcio dattacco, spettacolare, non dozzinale. Ma avrebbe dovuto sapere che con Zeman si vive un giorno da re e un giorno da straccioni. Salvo rare eccezioni, le sue squadre non hanno mai trovato continuità di gioco e di risultati. Zeman è un maestro straordinario della fase offensiva, le sue squadre assaltano lavversario come poche, ma ignorano o quasi la fase difensiva. Se hanno palla e ritmo stupiscono, ma quando devono gestire o alzare le linee di difesa sono sprovvedute e incapaci.
Può una squadra come la Roma subire 19 reti in 9 gare? E evidente la totale assenza di equilibrio, la superficialità, la mancanza di normalità. Non è un problema del singolo, di giocatori, ma di unorganizzazione in campo. Così si spiegano le agghiaccianti rimonte subite, lo spreco indecente di punti, nonostante le prodezze di Lamela e Totti. Certo, questa Roma migliorerà con il tempo se ce ne sarà. Ma non sarà mai una Roma affidabile, con unesistenza rassicurante. Un giorno da re e un giorno da straccioni. (...)